Tra pioggi e astensionismo, con l'affluenza in picchiata e le strade allagate, il banco di prova del voto a Ostia si risolverà al ballottaggio: come previdibile, la sfida finale sarà ad appannaggio della favorita della vigilia, la pentastellata Giuliana Di Pillo (30,21%), e la candidata del Centrodestra Monica Picca (26,68%). A prendere le redini del Municipio X, dopo due anni di commissariamento per mafia, sarà dunque una donna e, a ben vedere, le due aspiranti più accredidate: il Movimente 5 stelle su Ostia punta molto, cercando una vittoria che consoliderebbe in modo non indifferente la leadership capitolina; altrettanto importante, in vista delle politiche del prossimo anno, sarebbe un'eventuale vittoria del centrodestra, in corsa con i grillini anche in Sicilia (dove il candidato Musumeci è dato addirittura di poco avanti).
Trionfa l'astensionismo
Il timore del partito del “non voto”, piuttosto concreto alla viglia delle elezioni per il clima di sfiducia aleggiante sul litorale, si è concretizzato al termine della giornata quando i dati sull'affluenza si sono fermati a un ben misero 36%: in pratica, solo un cittadino su 3 si è recato ai seggi, alcuni dei quali resi peraltro inaccessibili dalle condizioni meteo. La pioggia, riversatasi sulla Capitale nel primo pomeriggio, ha reso impraticabili molte strade del Municipio X, come denunciato anche dal comitato elettorale del candidato dem, Athos De Luca, contribuendo a enfatizzare il già latente astensionismo che, secondo Di Pillo, “è la prima grave conseguenza di un Municipio sciolto per mafia e commissariato da due anni e in cui l'ultimo presidente, del Pd, è stato addirittura arrestato”.
Gli altri candidati
Archiviata la tornata elettorale, i riflettori politici capitolini si concentrano sulla sfida a due tra M5S e Centrodestra, con i pentastellati che dovranno esaminare rapidamente i motivi che hanno portato a una perdita di 14 punti percentuali a Ostia (23 mila voti in tutto) rispetto allo scorso anno. Decisamente più vento nelle vele della candidata Picca, supportata dall'unione centrodestrista e con un occhio vigile allo schieramento dei candidati fuori dai giochi al ballottaggio. Tra gli sconfitti, a Ostia come in Sicilia, c'è il centrosinistra: non un vero e proprio tonfo, però, per il candidato De Luca (13,61%), uomo di lunga esperienza in politica al quale, non a caso, era stato affidato il compito di limitare i danni portati dalla disgiunta amministrazione precedente. Entra in consiglio anche Casapound, con il candidato Marsella che ha raccolto il 9,08% delle preferenze. Bene anche le liste civiche, con Bozzi che incassa un dignitoso 5,54% e Don De Donno che arriva addirittura all'8,61%.