Un uomo di 30 anni, nigeriano, è stato riconosciuto e arrestato per aver stuprato, lo scorso 30 marzo, una ragazza romana in un parcheggio di via della Pineta Sacchetti. L’immigrato era già stato arrestato nel 2009 per tentati abusi su una bimba di 7 anni, figlia di una coppia di connazionali che gli aveva dato ospitalità. È stato riconosciuto grazie all’identikit fornito dalla vittima della violenza da un carabiniere che l’ha visto mentre passeggiava indisturbato in compagnia della fidanzata in una via della capitale.
Il militare ha fermato il colpevole in via della Giuliana, mentre era libero dal servizio che svolge presso il Nucleo Operativo della Compagnia Trionfale e ha dato l’allarme ai colleghi che sono intervenuti immediatamente per dargli una mano. È stata, però, la collaborazione della vittima nel fornire una dettagliata descrizione dello stupratore a consentire ai Carabinieri della Settima Sezione Rilievi Tecnici del Nucleo Investigativo di via In Selci di elaborare un preciso identikit che coincideva quasi alla perfezione con la foto dell’immigrato. La ragazza è stata poi convocata per il riconoscimento che ha dato esito positivo. A quel punto, per il nigeriano è scattato il fermo e si sono subito aperte le porte del carcere di Regina Coeli.
Per trovare l’autore della brutale violenza sessuale dello scorso marzo, i carabinieri avevano portato avanti indagini serratissime sin dal momento della denuncia della donna. “È stata condotta una vera e propria attività ‘porta a porta’ – avevano spiegato gli inquirenti – mostrando a tutti i residenti e commercianti della zona dove era avvenuta la violenza l’identikit del presunto autore dell’abuso”. Inoltre, erano state visionate le registrazioni di tutte le telecamere presenti in zona, incluse quelle lungo il perimetro del Policlinico Gemelli, i luoghi di aggregazione e i ripari di fortuna di persone senza fissa dimora. Ieri, il destino e il coraggio del militare ne hanno permesso l’arresto.