L'Abruzzo, con l'approvazione della delibera n. 1 del 2018, ha dato l'ok per lo smaltimento dei rifiuti della Capitale. La Regione, però, ha tenuto a precisare che sì accoglierà la spazatura di Roma, ma soltanto a determinate condizioni.
Le condizioni dell'Abruzzo
La giunta guidata dal governatore Luciano D'Alfonso, ha precisato che dalla Capitale potranno inviare “solo” 39 mila tonnellate di rifiuti – che si vanno ad aggiungere alle 40 mila annue derivanti dalla precedente intesa del 2014 – che saranno trattate per un periodo limitato di 90 giorni nelle strutture di Chieti, Sulmona e Aielli (L'Aquila). Inoltre, avverte D'Alfonso con un post sulla sua pagina Facebook, che la deliberà “assumerà efficacia solo dal momento in cui si conoscerà l'esatto numero di passaggi sul territorio abruzzese dei mezzi deputati al trasporto in discarica e al succesivo trasferimento dei rifiuti trattati”.
D'Alfonso: “Vogliamo vedere la capacità riorganizzativa di Roma”
“Abbiamo corrisposto con atteggiamento di solidarietà istituzionale ad una richiesta di solidarietà istituzionale – ha aggiunto il governatore dell'Abruzzo -. Abbiamo anche posto un'ulteriore condizione e faremo una riunione con i tre sindaci dei tre Comuni, con le tre aziende e con Ama di Roma per dettagliare un protocollo di perfetta collaborazione. Abbiamo anche disposto che al termine dei 90 giorni vogliamo toccare con mano questa ulteriore capacità riorganizzativa del ciclo dei rifiuti di Roma“.