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Corpi carbonizzati: identificate le vittime

Il giallo alla “Montalbano” di Torvaianica è stato almeno in parte chiarito. Sono state infatti identificate le due vittime del rogo di venerdì scorso a Torvaianica, cittadina alle porte di Roma. Venerdì i pompieri – allertati da alcuni residenti che avevano sentito un'esplosione – hanno trovato una Ford Fiesta in fiamme abbandonata in una parte isolata immersa in un campo incolto. Spente le fiamme, l'atroce sorpresa: la presenza di due corpi carbonizzati uno accovacciato sul sedile posteriore l’altro sull’anteriore. I cadaveri – irriconoscibili – da un primo esame sembra si tratterebbe di un uomo e una donna: di Maria Corazza, 46enne di Pomezia che usava la macchina in cui sono stati trovati di proprietà della madre, e l'amico di famiglia 39enne Domenico Raco. Di entrambi non si avevano più notizie da venerdì scorso. La donna lascia una figlia di 13 anni avuta dall'ex compagno, mentre l’uomo sarebbe un elettricista di origini calabresi ma residente da anni a Torvaianica. 

Autopsia

Era stata proprio la mamma di Maria a lanciare l'allarme. Sulla vicenda indagano i carabinieri che ieri hanno ascoltato, come persona informata sui fatti, il compagno della donna scomparsa, Maurizio Di Natale, dipendente di una ditta che tratta vernici per le carrozzerie, che è stato sentito ieri per quasi 12 ore nella stazione dei carabinieri di Torvaianica dal pubblico ministero Giuseppe Travaglini. Come riporta Ansa, l'uomo avrebbe fornito una sua versione poi riscontrata dagli inquirenti: ieri mattina con la compagna avrebbero lasciato la figlia a scuola e poi si sarebbero separati. L'uomo avrebbe poi incontrato un amico in un bar. Quest'ultimo è stato sentito ieri pomeriggio a lungo dagli inquirenti. Secondo i carabinieri è lui che rappresenterebbe l'alibi di Maurizio visto che era con lui nelle prime ore della mattinata di ieri.

Come mai le due vittime fossero insieme e, soprattutto, cosa ci facessero seduti una alla giuda e l'altro sul sedile posteriore sarà l'autopsia a chiarirlo e a fornire quegli elementi mancanti sulla morte dei due amici: dall'esame potranno infatti emergere eventuali segni di ferite sui corpi e stabilire se sono morti prima che l'auto andasse a fuoco o se siano stati arsi vivi. L'esame del Dna, che sarà eseguito al policlinico Tor Vergata nei prossimi giorni, darà conferma anche all'identità dei due. Al momento, gli inquirenti non escludono né la pista del duplice omicidio né quella di un omicidio-suicidio.

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