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Clan Spada: giornata cruciale a piazzale Clodio

La direzione distrettuale antimafia di Roma ha avviato l'esame della documentazione acquisita presso gli uffici comunali sull'iter che potrebbe portare all'assegnazione di una casa popolare a Giuseppe Spada, zio del capo clan Roberto, finito in carcere prima per l'aggressione all'inviato di “NemoDaniele Piervincenzi e poi nell'ambito dell'operazione “Eclissi” che ha portato all'arresto di 32 esponenti della cosca, con l'accusa di associazione mafiosa

La casa

Sulla casa popolare il Campidoglio ha già avviato le verifiche dopo aver specificato ieri che “nessuna casa popolare è stata assegnata a Giuseppe Spada” ma semplicemente che era stato dato un “parere favorevole” all'iter così come previsto da una legge regione. Ed era stata la stessa Regione, poi, a parlare di una “falsa ricostruzione” dell'amministrazione capitolina. “Non esiste alcuna legge regionale, tanto meno della giunta Zingaretti – aveva scritto la Regione -, che ha imposto tale iter e, si ribadisce, la norma a cui la giunta capitolina si aggrappa per giustificare quanto accaduto è morta e sepolta da circa dieci anni”. A prendere posizione è stato anche il capogruppo M5S in Campidoglio, Paolo Ferrara, secondo cui l'assegnazione dell'appartamento a Spada è “inopportuna“, anche se quello di Ostia “non è l'unico caso complesso della Capitale”. “Abbiamo già avviato i controlli su tutte le richieste – ha sottolineato -. Sono molti i casi su cui tenere alta l'attenzione“.

Coraggio

Oggi sarà una giornata importante anche per quanto riguarda il processo nei confronti di un altro Spada, Armando, accusato di minacce nei confronti della giornalista Federica Angeli durante la realizzazione di un servizio sulla criminalità sul litorale di Ostia. Un reportage in seguito al quale la cronista ha ricevuto intimidazioni e minacce tali da assegnarle una scorta, al suo fianco ormai da 4 anni e mezzo. Prima di entrare nella “Città giudiziaria” di piazzale Clodio, dove è è stata convocata in qualità di testimone, la reporter ha detto: “Ho pagato con la libertà personale ma credo sia servito a qualcosa. Con le mie denunce tutti adesso conoscono la realtà di Ostia. Quindi, io rifarei tutto. Oggi è giusto essere qui. In quell'aula io saro' al banco dei testimoni, ma con me ci saranno tutti i cittadini”.

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