“Non ho la benché minima idea di cosa sia la società l’Hgr di cui, a detta della stampa, Virginia Raggi sarebbe stata presidente tra il 2008 e il 2009. Non ho dato mai indicazione o consenso a nessuno per costituire una simile società né ero a conoscenza di questa attività svolta dalla signora Gloria Rojo e da Franco Panzironi. È quindi totalmente destituito di ogni fondamento stabilire qualsiasi collegamento anche indiretto tra il sottoscritto e la società in cui ha operato la dottoressa Virginia Raggi”. Lo ha dichiarato in un comunicato Gianni Alemanno a proposito del coinvolgimento della candidata sindaco di Roma del Movimento cinque stelle della società che aveva contatti con Franco Panzironi, uomo vicino all’ex sindaco.
Il caso è nato dopo un articolo di Libero secondo il quale la Raggi sarebbe stata per un anno presidente del Cda di Hgr, società, secondo il quotidiano, vicina ad Alemanno. La candidata pentastellata si è difesa sostenendo di aver svolto solo “un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, quale la Hgr senza percepire alcun compenso”. Immediate le reazioni da parte di esponenti del Pd. “Che Raggi avesse frequentato studi vicini a Cesare Previti lo avevamo imparato da tempo – aveva detto il senatore Raffaele Ranucci – ma quello che non sapevamo è che fosse stata presidente di un Cda di una società, la Hgr di Roma, che faceva recupero crediti. L’azionista di maggioranza della società era Gloria Rojo, assistente di fiducia di Franco Panzironi, braccio destro di Gianni Alemanno, che poi di recupero crediti si è occupata, guarda un po’, anche nella sua nota esperienza in Ama. Ci farebbe molto piacere sapere – conclude Ranucci – perché la Raggi ha taciuto questa sua non secondaria esperienza nel giro legato alla destra romana del sindaco Alemanno”.
Concetti ribaditi a stretto giro dagli esponenti dem Stefano Esposito, Alessia Rotta e Andrea Romano. Ma secondo Raggi si trattava solo “di una comune prassi professionale, tant’è che sono stata presidente di garanzia per Hgr fin quando la società è rimasta cliente dello studio Sammarco. Una volta cessato il rapporto io ho lasciato l’incarico. La stessa Rojo infatti la conobbi proprio come cliente dello studio. A chi dal Pd mi attacca in queste ore consiglio cautela. Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro”.