La Procura di Roma ha avanzato la richiesta di giudizio immediato per Raffaele Marra, ex capo del personale in Campidoglio (nonché uomo di fiducia della sindaca Raggi), e Sergio Scarpellini, l’imprenditore con lui accusato di corruzione. Marra è detenuto presso il carcere di Regina Coeli dallo scorso 16 dicembre, mentre per l’imprenditore è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari. Qualora dovesse essere accolta, la richiesta del procuratore Paolo Ielo e del pubblico ministero Barbara Zuin consentirebbe di oltrepassare lo step dell’udienza preliminare e di trasferire direttamente in un’aula di tribunale il processo nei confronti dei due. L’accusa nei confronti dei due indagati è riconducibile a fatti risalenti al 2013, quando Marra avrebbe accettato il pagamento da parte di Scarpellini di alcuni immobili: secondo gli inquirenti, per l’appartamento in questione, situato in zona Prati Fiscali, l’imprenditore avrebbe di fatto pagato un assegno-tangente, volto a corrompere l’ex finanziare, già impiegato al Comune guidato allora dal sindaco Alemanno.
Un episodio simile si sarebbe verificato anche nel 2009 ma, in riferimento a quell’episodio, sarebbe sopraggiunta la prescrizione. Per l’accusa in oggetto, secondo gli inquirenti, Marra avrebbe acquistato il suo locale di residenza dall’Ensarco utilizzando ben 367 mila euro forniti da Scarpelllini, i quali avrebbero rappresentato una sorta di tangente versata come copertura di gran parte del costo del locale stesso. Tra gli elementi a disposizione dei pm, secondo quanto emerso dall’indagine, ci sarebbe anche una conversazione telefonica intercorsa tra lo stesso Marra e la segretaria dell’imprenditore, risalente al giugno scorso, nella quale l’ex capo del personale, riferendosi all’imprenditore, avrebbe detto di essere “a sua completa disposizione”.
Assieme all’accusa di corruzione, su Marra grava anche quella di abuso d’ufficio, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura per far luce sulla vicenda della nomina di suo fratello Renato a capo del Dipartimento turismo, per la quale risulta indagato assieme alla sindaca Virginia Raggi. A questo proposito, si è già detto disposto a sostenere un interrogatorio ma solo al termine di tutti i procedimenti dell’indagine.