Se Virginia Raggi sarà o meno testimone della difesa al processo a carico di Raffaele Marra (arrestato il 16 dicembre scorso per corruzione e ai domiciliari dal 21 aprile) lo stabiliranno i giudici della seconda sezione penale il prossimo 25 maggio, ossia il giorno della prima udienza contro l’ex capo del personale del Campidoglio. Lo stesso Marra, nella giornata di ieri, aveva manifestato l’intenzione di chiamare anche la sindaca fra i suoi 23 testimoni poiché, come dichiarato dai suoi legali in una nota, “riferisca dell’attività professionale svolta durante la consiliatura e di eventuali interessamenti da parte dell’imputato in favore di Scarpellini”. L’ex finanziere, infatti, è stato tratto in arresto con l’accusa di aver ricevuto una tangente pari a 367 mila euro dall’imprenditore Sergio Scarpellini per l’acquisto di un appartamento in zona Prati Fiscali, in cambio di favori che Marra avrebbe potuto elargire in quanto già titolare di una posizione di rilievo in Campidoglio (all’epoca nella giunta Alemanno).
Un rapporto controverso
“Il nostro obiettivo – ha spiegato il legale Francesco Scacchi – è duplice: da Raggi potrebbero arrivare conferme sul fatto che da un lato Marra non si è mai interessato alle pratiche in cui era coinvolto Scarpellini e dall’altro che la scelta di nominarlo fosse da lei voluta perché stimava Marra come profondo conoscitore della macchina amministrativa. Insomma non uno dei 25 mila dipendenti del Comune al punto da chiedergli di rientrare dall’aspettativa per accettare l’incarico”. E per l’occasione, ecco ritornare a galla una vicenda controversa che, per mesi, ha minato la stabilità dell’amministrazione comunale, portando a un’indagine con tanto di accuse di abuso d’ufficio nei confronti della sindaca e dello stesso Marra, in relazione alla nomina di suo fratello Renato a capo del Dipartimento turismo, tanto che il mandato di costituzione di parte civile del processo venturo è stato firmato dal vicesindaco Bergamo, proprio per evitare un conflitto di interessi.
Gli altri testimoni di Marra
A ogni modo, che la sindaca sia o meno chiamata in qualità di testimone, saranno altre 22 le persone convocate, tutte appartenenti alla classe dirigenziale del Comune capitolino tra le amministrazioni di Gianni Alemanno e di Ignazio Marino. Tra questi, anche l’ex vicesindaco Luigi Nieri, il quale dovrà “riferire degli incontri avvenuti nei primi mesi del 2014 con Marra”. In tali incontri, gli avrebbe consigliato di “mettersi in aspettativa per seguire il dottorato di ricerca vinto presso l’Università di Salerno”.