Caso Cucchi, il carabiniere: “Aiutare i colleghi se in difficoltà”

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Spunta un nuovo audio a ingrossare le carte del dossier sul caso Cucchi. Stavolta, l'intercettazione riguarderebbe due carabinieri, intenti in una conversazione datata al 6 novembre scorso, la cui trascrizione è contenuta in una nota della Squadra mobile di Roma del 17 gennaio, già depositata agli atti del processo: “Bisogna avere spirito di corpo, se c’è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare”. Questi i contenuti del file audio, il quale ha ripreso una presunta conversazione intercorsa fra il comandante del Gruppo Napoli, Vincenzo Pascale, e un suo collega, fra coloro ascoltati a novembre dai pm che indagano sul depistaggio avvenuto nel corso del caso della morte del geometra romano. Parole, quelle intercettate, che sarebbero state rivolte a un altro dei carabinieri chiamati a testimoniare in aula di lì a qualche giorno.

L'intercettazione

Nell'intercettazione riportata dalla Squadra mobile, inoltre, si fa riferimento a due telefonate intercorse tra il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Iorio e il maresciallo Ciro Grimaldi, in servizio presso la stazione Vomero-Arenella, a Napoli, risalenti al 6 novembre scorso. Il secondo, ascoltato come testimone il 21 di quel mese, all'epoca della morte di Stefano Cucchi era in servizio presso la stazione Casilina: “Mi raccomando – riferirebbe la voce di Iorio riportando quanto lui detto da Pascale – dite al maresciallo che ha fatto servizio alla Stazione lì dove è successo il fatto di Cucchi… di stare calmo e tranquillo… mi stanno rompendo, loro e Cucchi”. E ancora: “Mi raccomando, dovete avere spirito di corpo, se c'è qualche collega in difficoltà lo dobbiamo aiutare”.

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