Virginia Raggi firmò la delibera che ha determinato, nell’agosto scorso, la nomina di Salvatore Romeo a capo della segreteria, con conseguente triplicazione dello stipendio percepito. A seguito di questo ulteriore aspetto della vicenda, emerso dai fascicoli di Piazzale Clodio, la sindaca di Roma risulta nuovamente indagata per l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio in concorso con Romeo, oltre alla già nota inchiesta sulla nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento turismo. La questione dello stipendio, peraltro, non fu allora esplicata con la dovuta precisione: come riferisce l’Ansa, si parlò di “trattamento economico lordo, parametrato a quello dirigenziale terza fascia di retribuzione”, in riferimento al contratto integrativo dei dirigenti di Roma Capitale, e non di cifre. Una nuova tegola per la sindaca di Roma.
Per Salvatore Romeo l’accusa è di abuso d’ufficio in relazione alla questione nomine, senza che tuttavia sia stato specificato dalla Procura a quali di queste si faccia riferimento ma, a questo punto, si presume sia legata alla sua stessa nomina. Rome è il terzo indagato in pochi giorni, dopo Raffaele Marra e la stessa Virginia Raggi, uno degli ultimi due componenti rimasti fuori del cosiddetto “Raggio magico”. L’interrogatorio da parte dei pm dovrebbe tenersi nel corso della giornata dell’8 febbraio, ma potrebbe slittare ulteriormente per impegni presi dal legale dell’ex capo della segreteria. Probabilmente, oltre alla sua diretta promozione da semplice dipendente a capo della segreteria della sindaca Raggi (step che aveva garantito a Romeo un considerevole aumento di stipendio da 39 mila euro a 110 mila), in fase di interrogatorio si chiarirà anche la sua posizione per quanto riguarda la famigerata nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento turismo.