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Campidoglio, il M5S propone la modifica dello Statuto: pari opportunità al 60-40 in giunta e municipi

La maggioranza M5S propone il rinnovamento dello Statuto di Roma Capitale, modifcando la norma delle pari opportunità nelle giunte amministrative sia comunali che municipali: il che, in sintesi, significherebbe portare la rappresentanza dei sessi in giunta dal 50-50 attuale al futuro 60-40. La proposta, firmata da 17 consiglieri, prevede la modifica del comma 3 dell’articolo 25 (che attualmente regolamenta la composizione della giunta capitolina) e il comma 21 dell’articolo 27, ossia quello che disciplina le giunte municipali. Tale modifica, andrebbe ad aggiungersi alla recente trasformazione della commissione delle Elette in commissione Pari opportunità, con contestuale riduzione del numero delle rappresentanti.

La modifica dello Statuto

Una proposta che, più o meno in contemporanea, ha provocato il dissenso dell’ala democratica dell’opposizione che, come già annunciato, darà battaglia contro la modifica dello Statuto in Aula, dove arriverà una volta terminato il percorso di approvazione nei diversi Municipi (per poi passare alla votazione, durante la quale basteranno i due terzi in prima battuta, la maggioranza assoluta nella seconda). L’attuale disposizione, infatti, prevede “che fra i nominati è garantita la presenza, di norma in pari numero, di entrambi i sessi, motivando le scelte difformemente operate con specifico riferimento al principio di pari opportunità”. Qualora i commi fossero effettivamente modificati con la nuova proposta, si applicherebbe una regolamentazione più generica, secondo la quale “fra i nominati è garantita la presenza di entrambi i sessi”. Una decisione, quella della maggioranza, che ha destato più di una perplessità, anche considerando le difficoltà incontrate (e gli sforzi fatti) in alcuni Municipi proprio per garantire la parità di rappresentanza nelle rispettive giunte ma anche nella stessa amministrazione capitolina. “Un vergognoso colpo di mano – lo ha definito la consigliera dem Giulia Tempesta -. Oggi ci accorgiamo che, con la proposta di modifica dello statuto di Roma Capitale, vengono eliminate le parole chiave per la rappresentanza di genere e la parità di entrambi i sessi nelle giunte capitolina e municipali”.

Sturni: “Tema al centro dell’azione politica”

Altrettanto pronta la replica della maggioranza che, rispondendo alle accuse delle rappresentanti democratiche, taccia l’opposizione “capitolina e municipale, di dar prova di non conoscere la materia di cui parla” poiché “solo ora si accorge delle modifiche e delle novità che stiamo apportando alla carta fondamentale dell’amministrazione capitolina”. Così la presidente della Commissione elette del Campidoglio, Gemma Guerrini. Ancor più diretto il presidente della commissione Roma Capitale, Angelo Sturni, che ha definito la notizia come la “fake news del giorno”, il quale chiarisce alcuni punti della modifica in un post apparso su Facebook: “Nessuna abolizione delle pari opportunità anzi il contrario. Modificando lo statuto di Roma Capitale il M5S ha proposto l’istituzione della Commissione delle pari opportunità proprio per mettere il tema al centro dell’azione politica. Inoltre, lo Statuto di Roma Capitale prevede che nelle giunte capitoline e municipali sia prevista una quota di rappresentanza di uomini e donne di pari numero. Invece la legge 7 aprile 2014, n. 56, all’articolo 1, comma 137, prevede che ogni sesso sia rappresentato in misura non inferiore al 40%. La proposta prevede il ritorno a questo parametro: si potranno avere giunte comunali e municipali con 60% donne e 40 uomini e viceversa”.

 

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