Campidoglio, fine anno in aula per la revisione del bilancio: la manovra entro il 28 febbraio

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Si prospetta un capodanno “alternativo” per la giunta capitolina, e non potrebbe essere diversamente dopo la bocciatura del bilancio comunale da parte dell’Organismo di revisione economico-finanziaria (Oref). Una maratona post-natalizia mirata alla pianificazione a breve termine di una strategia economica in grado di rispondere alle esigenze imposte dalle direttive Oref le quali, va ricordato, rispondono a un obbligo senza tuttavia comportare vincoli. Il 28 dicembre è prevista la riunione dell’Assemblea capitolina, a fronte degli esiti della Commissione di bilancio in programma il giorno precedente. C’è una sorta di emendamento-sanatoria nelle intenzioni dell’assessore Mazzillo, volto al risanamento e alla conseguente approvazione in tempi brevi (gli emendamenti devono essere approvati entro il 31 dicembre).

Una “mission” di sicuro complessa, se non altro per le alternative più o meno valide da percorrere e da discutere in aula. L’ipotesi più accreditata, al momento, è l’emendazione del progetto di bilancio precedentemente stilato, intervenendo sui nodi evidenziati dai revisori e sottoponendolo nuovamente al vaglio dell’organismo. Le altre strade si orientano, rispettivamente, sull’iniziazione di un nuovo iter procedurale (ossia modificando l’impianto della manovra), o sull’invio del bilancio in approvazione senza apportare modifiche di sorta (di nuovo in nome del mancato vincolo legato al parere di Oref). Nel primo caso, il punto critico sarebbero le tempistiche di valutazione e consenso (40 giorni in tutto, tra i 10 richiesti dai Municipi e i 30 dai revisori), con il rischio concreto di andare oltre la data di scadenza fissata per la validità dell’approvazione in aula (ora prorogata al 28 febbraio); nella seconda ipotesi, le difficoltà maggiori sarebbero evidentemente connesse con la sussistenza dell’opinione dell’Organismo di revisione, il quale rimarrebbe il medesimo in merito alla bocciatura.

Tutto dipenderà dall’esito della Commissione e, quindi, dell’Assemblea capitolina, con la prospettiva piuttosto concreta di prolungarne i lavori anche l’ultimo dell’anno, come dichiarato dallo stesso assessore Mazzillo. L’approvazione delle delibere (gran parte delle quali riguardanti i municipi), perché siano garantiti gli spazi di finanza pubblica del Ministero dell’Economia (137 milioni di euro in tutto), deve avvenire, come detto, entro e non oltre il 31 del mese e, ognuna di esse, deve passare al vaglio dell’Oref.

Una maratona impegnativa ma necessaria: se l’emendamento-sanatoria non dovesse passare entro il termine previsto, il rischio è di un inizio 2017 in gestione provvisoria, con conseguenti frenate agli investimenti. La riformulazione del consultivo o, a ogni modo, gli emendamenti proposti in merito, dovranno tener conto del grave dissesto finanziario portato dalle voci legate alle partecipate e ai debiti fuori bilancio (sottostimati secondo Oref), tra i nodi maggiormente intricati riscontrati dai revisori.

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