Continua senza sosta, a Roma, la discussione sulla problematica dei rifiuti in strada. Dopo le polemiche dei giorni scorsi, specie all'indomani delle festività natalizie, a tenere banco è stato il botta e risposta fra il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, e la sindaca della Capitale, Virginia Raggi. Una bagarre esplosa a seguito di un post apparso sulla bacheca del Movimento 5 stelle, nel quale i pentastellati spiegavano che “Roma ha iniziato l'iter per costruire tre nuovi impianti di cui due impianti per il compostaggio ed un impianto di separazione del multi-materiale; la Regione e il Ministero, invece, stanno cercando pretesti per realizzare discariche e inceneritori che il M5s non vuole”. In aggiunta, nel post veniva tirato in ballo il Governo: “Il Governo, se realmente fosse imparziale, chiederebbe a Zingaretti come mai in cinque anni non ha aggiornato il piano regionale per i rifiuti del 2012. Il Governo dovrebbe chiedergli anche come mai la Regione non applica la sentenza del Tar che nel marzo 2016 la obbligava a trovare in 180 giorni la rete integrata e adeguata per evitare criticità sui rifiuti”.
Galletti: “Mancato piano del Comune”
La replica del ministro Galletti, arrivata qualche ora dopo, confutava la tesi dei tre inceneritori, definendoli “assolutamente insufficienti ad affrontare credibilmente il problema”, aggiungendo che, “peraltro, l'iter della loro realizzazione appare ancora in fase embrionale e la localizzazione ancora in corso di concertazione con i Municipi interessati”. In seguito, il guardasigilli aveva usato toni polemici contro la stessa amministrazione capitolina, affermando che “ciò che il ministero dell'Ambiente da mesi in ogni sede istituzionale chiede al sindaco, a tutela del decoro e dell'immagine della capitale è di far fronte ai doveri che in questo campo stanno in capo al primo cittadino. Solo questo. E questo finora è mancato”.
Raggi: “Fatto il nostro dovere”
La sindaca, da parte sua, ha ribadito che “Roma ha fatto il proprio dovere e, infatti, ha presentato il Piano per la Gestione dei Materiali post Consumo nel 2017, la scorsa primavera”. Poi, rivolgendosi al ministro, ha sottolineato come “la 'grave situazione dei rifiuti' nel Lazio è una realtà nota da tempo e sulla quale il ministero non è intervenuto negli ultimi quattro anni. Il Piano Rifiuti della Regione Lazio, infatti, è fermo al 2012 e questo non può essere imputato alla amministrazione capitolina”. Secondo Raggi, “il ministro Galletti contraddice quanto affermato dal suo stesso Ministero: dapprima il Ministero dell'Ambiente accusa Roma di non aver indicato i siti per la realizzazione di impianti; poi nel pomeriggio il Ministro ammette l'esistenza degli impianti ma li giudica insufficienti”. Una polemica che, indubbiamente, alimenta il fuoco delle tensioni senza portare beneficio a una situazione che, da qualunque lato la si guardi (specie da quello dei cittadini), appare più che mai bisognosa di soluzioni concrete.