L’emergenza igienico-sanitaria a Roma ĆØ sempre piĆ¹ concreta e, ora piĆ¹ che mai, si rende necessario un intervento concreto ed efficace, anche e soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca che, in modo piuttosto evidente, mettono in risalto la condizione di degrado strisciante in alcuni (molti) luoghi di uso pubblico. L’ultimo caso, in ordine cronologico, ĆØ stato riportato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin che, in una lettera aperta al quotidiano “Il Messaggero”, ha raccontato un episodio riguardanteĀ un bambino di tre anni e mezzo che, nel parco di Villa GordianiĀ (Municipio V),Ā ha subito un profondo morso da parte di un ratto, nei pressi di una panchina: “Ha urlato, pianto, e al pronto soccorso pediatrico dell’Umberto I ĆØ stato curato per questa ferita infetta e pericolosa, una seria profilassi per evitare l’insorgere delle malattie che i topi trasmettono. Per fortuna aveva fatto giĆ l’esavalente e quindi anche l’antitetanica”, ha scritto il ministro.
“Affrontare tema della raccolta”
Un episodio grave che, stando alle parole di Lorenzin, contribuisce a delineare ancor piĆ¹ chiaramente il quadro di degrado che interessa diverse zone della Capitale, piĆ¹ volte segnalato anche alle precedenti amministrazioni e, del resto, ben visibile anche da parte della cittadinanza, specie nei quartieri periferici: “Dopo un anno di governo non ci aspettiamo che il sindaco Raggi abbia giĆ risolto i problemi cronici di bilancio o del traffico, ma che la cittĆ almeno sia pulita e il decoro urbano garantito. Affrontare il tema della raccolta dei rifiuti e della pulizia della cittĆ ĆØ una questione di capacitĆ amministrativa e di visione”. Una sorta di richiamo all’ordine dunque, anche se, va detto, l’emergenza rifiuti o, piĆ¹ genericamente, del degradoĀ ĆØ una costante della Capitale degli ultimi anni, anche nel periodo di gestione da parte di altre giunte.
L’emergenza
Certo ĆØ che, nell’ultimo periodo, la presenza in strada di grossi mammiferi ungulati come i cinghiali e la circolazione sempre piĆ¹ massiccia di roditori ha reso ancor piĆ¹ grave il quadro generale e rende piĆ¹ che mai necessario un piano per fronteggiare l’emergenza. Nei giorni scorsi, in riferimento alla questione dei suini selvatici, il Comune aveva abbozzato un programma di monitoraggio sulle aree verdi attorno alla Capitale, ponendo comunque come soluzione principe la rimozione dei cassonetti in strada. Un passo che, perĆ², passa dall’applicazione in toto della differenziata, altra questione spinosa degli ultimi e che, nonostante l’avviamento ormai datato, continua a non rappresentare una strategia ben applicata.
Lorenzin: “Non rinunciamo alle Olimpiadi della pulizia”
“Si ĆØ aggravata l’emergenza igienico sanitaria – ha scritto ancora il ministro – che io stessa segnalai al prefetto Tronca due anni fa, a cominciare dalla derattizzazione, dai gabbiani, dalla zanzara tigre, fino alla presenza oramai perenne di pidocchi e blatte. Le rinnovo la disponibilitĆ del ministero”. Il monito non ĆØ tanto alla situazione attuale che, a ben vedere, non differisce da quella degli ultimi anni ma alla prospettiva di un peggioramento delle condizioni generali, specie nei quartieri periferici. D’altronde, la voce della cittadinanza non ha mai mancato di farsi sentire su questo punto, lamentando mancanza di interventi di riqualificazione assieme al progressivo abbandono e degrado delle aree verdi, una circostanza che, di fatto, contribuisce ad alimentare problematiche legate al decoro, alla pulizia e, nondimeno, alla criminalitĆ : “Nelle nostre periferie si aggravano le questioni sociali – ha concluso LorenzinĀ -, la mancanza di servizi per anziani e bambini, la cura e la sicurezza dei luoghi come i parchi e i giardini… Una Capitale non puĆ² rinunciare anche alle olimpiadi della pulizia”.