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Abruzzo, 'sì' per 300 tonnellate al giorno

Dopo la Toscana, anche l'Abruzzo concede l'ok per aiutare la Capitale nello smaltimento dei rifiuti in eccesso: la Regione ha infatti accordato il trasferimento in un impianto locale di circa 300 tonnellate di immondizie. Il che, nei piani dell'amministrazione, dovrebbe consentire agli impianti romani di Salario e Rocca Cencia di prendere fiato dopo il sold-out degli ultimi giorni, garantendo alla cittadinanza delle festività meno ingombrate da sacchetti di spazzatura in strada. Una caratteristica piuttosto comune alle strade romane, sommerse dai rifiuti non entrati nei già stracolmi cassonetti e finiti lungo i marciapiedi, creando scenari ben poco edificanti per il decoro capitolino.

Montanari: “Situazione sotto controllo”

Scene che, tuttavia, non dovrebbero presentarsi nei prossimi giorni, visto che l'accordo con la Regione Toscana ha iniziato a essere operativo già nella giornata di ieri, come spiegato dall'assessore all'Ambiente Pinuccia Montanari: “Abbiamo aperto i canali per garantire a Roma un periodo di Natale e oltre assolutamente tranquillo. Oggi (ieri, ndr) è previsto un primo conferimento di prova fuori regione e i primi carichi partiranno già nei prossimi giorni. La situazione è sotto controllo, anche a fronte della maggiore produzione di rifiuti prevista per il periodo natalizio”. Insomma, per coloro che temevano di dover trascorrere le feste nel consueto affresco di sporcizia e degrado, l'allarme sembra essere rientrato, grazie all'interessamenteo delle regioni confinanti e alla loro disponibilità al trattamento dei rifiuti dell'Urbe.

Piano d'emergenza

Del resto, l'Abruzzo aveva già in passato aperto i suoi impianti alla modica quantità di 180 tonnellate di scarti romani, incrementati stavolta di altre 120 a causa non solo del rischio collasso di Salario e Rocca Cencia ma anche dello stop imposto dagli impianti Colari (i due di Malagrotta). L'accordo, già in fase di chiusura, durerà un anno: in questo lasso di tempo, l'amministrazione capitolina sarà chiamata a risolvere il nodo rifiuti per scongiurare l'eventuale ripresentarsi di emergenze come quella vissuta lo scorso anno. Va da sé che in molte zone, soprattutto periferiche, non è inusuale trovarsi di fronte a spettacoli poco decorosi, faccia a faccia con l'ormai classico cassonetto vuoto e sacchetti a terra, reduci dal riempimento fino all'orlo dello stesso prima dello svuotamento (e della loro mancata raccolta). Anche per questo, la soluzione extra-Lazio, come già specificato dopo l'accordo con la Toscana, non può che essere temporanea.

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