Il cotechino con le lenticchie è un piatto tipico del menu delle feste natalizie e in particolar modo della notte di Capodanno: tradizione vuole che mangiare una porzione di cotechino prima della mezzanotte sia di buon augurio per l’anno nuovo.
Cotechino o zampone?
Il cotechino è completamente diverso dallo zampone: infatti, nonostante sia uguale allo zampone per il contenuto, il cotechino è insaccato nelle budella del maiale mentre lo zampone, come dice la parola stessa, nella zampa.
Il cotechino nasce come piatto povero che mangiavano i contadini abitualmente con le zuppe di legumi ed il minestrone. Prodotto tipico dell’Emiliana Modena, il cotechino era anticamente preparato solo ed esclusivamente dai “lardaroli” ed i “salsicciari”, gli ex “beccai” (macellai), che si riunirono in corporazione autonoma solo a partire dal 1547.
In realtà, però, la prima citazione del cotechino viene fatta solo duecento anni dopo, nel 1745, in un calmiere e la prima ricetta appare l’anno dopo. L’importanza che ha assunto il cotechino ai giorni nostri è merito del padre della cucina italiana Pellegrino Artusi che, nella sua immensa opera, “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”, parla del famoso “cotechino fasciato”.
Ingredienti del cotechino con le lenticchie
Cotechino precotto 300 g
PER LE LENTICCHIE
Lenticchie secche 300 g
Sedano 1 costa
Carote medie 1
Cipolle bianche 1
Olio extravergine d’oliva 35 g
Alloro 3 foglie
Rosmarino 2 rametti
Brodo vegetale 500 g
Sale fino q.b.
Pepe nero q.b.
Ecco la video ricetta della preparazione curata da Giallo Zafferano.
Conservazione
Il cotechino, una volta freddatosi, può essere conservato in frigorifero in un contenbitore ermeticamente chiuso per 2-3 giorni.
Il consiglio
Se volete viziarvi, servitelo con una densa e voluttuosa purea di patate, come è tradizione a Modena: sarà indimenticabile!