Sono trascorsi cinquanta anniĀ ma il mandato ricevuto allora ha solo esteso la propria terra di missione: non piĆ¹ le favelas sudamericane ma le periferie geografiche ed esistenziali della chiesa universale.
Il senso di una vocazione
A 33 anni, il 13 dicembre 1969, Jorge Mario Bergoglio diventa prete ricevendo l'ordinazione presbiterale con l'imposizione delle mani da parte dell'arcivescovo di Cordoba, monsignor Ramon JosĆ© Castellano. Ora il prete di strada divenuto Pontefice si appresta a celebrare il mezzo secolo dalla prima messa celebrata. Un Giubileo sacerdotale che riannoda i fili della memoria di una vocazione interamente dedicata allāevangelizzazione e al servizio di Cristo attraverso lāaiuto ai piĆ¹ bisognosi.
Nel solco del Concilio
āJorge Mario Bergoglio non parla del Concilio, lo attuaā. La sintesi del vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, focalizza un tratto biografico e spirituale del pontificato di Francesco, primo papa a non aver partecipato al Vaticano II. Al Concilio Karol Wojtyla e Albino Luciani cāerano da padri conciliari, Joseph Ratzinger da giovane perito. Ma cerano tutti e tre. Non cosƬ Jorge Mario Bergoglio che addirittura ha ricevuto lāordinazione sacerdotale nel post Concilio. Se sono celebri il ruolo e il contributo di Wojtyla e Ratzinger nellāelaborazione di documenti conciliari, meno conosciuta ĆØ la presenza del futuro Giovanni Paolo I. Eppure lā11 ottobre 1962, alla cerimonia di apertura cāera anche un giovane prelato, consacrato vescovo di Vittorio Veneto dallo stesso Giovanni XXIII quattro anni prima. Era Albino Luciani, e sarebbe stato il primo papa ad aver vissuto da vescovo il Concilio e ad averlo applicato nelle sue diocesi. Bergoglio seguiva il Concilio da Buenos Aires. Nella capitale argentina, infatti, nasce il 17 dicembre 1936, figlio di emigranti piemontesi: suo padre Mario fa il ragioniere, impiegato nelle ferrovie, mentre sua madre, Regina Sivori, si occupa della casa e dellāeducazione dei cinque figli. Diplomatosi come tecnico chimico, sceglie poi la strada del sacerdozio entrando nel seminario diocesano.
Il segno di SantāIgnazio
Lā11 marzo 1958 passa al noviziato della Compagnia di GesĆ¹. Completa gli studi umanistici in Cile e nel 1963, tornato in Argentina, si laurea in filosofia al collegio San Giuseppe a San Miguel. Tra il 1964 e il 1965 ĆØ professore di letteratura e psicologia nel collegio dellāImmacolata di Santa FĆ© e nel 1966 insegna le stesse materie nel collegio del Salvatore a Buenos Aires. Dal 1967 al 1970 studia teologia laureandosi sempre al collegio San Giuseppe. Il 13 dicembre 1969 ĆØ ordinato sacerdote dallāarcivescovo RamĆ³n JosĆ© Castellano. Prosegue quindi la preparazione tra il 1970 e il 1971 in Spagna, e il 22 aprile 1973 emette la professione perpetua nei gesuiti. Di nuovo in Argentina, ĆØ maestro di novizi a Villa Barilari a San Miguel, professore presso la facoltĆ di teologia, consultore della provincia della Compagnia di GesĆ¹ e rettore del Collegio. Il 31 luglio 1973 viene eletto provinciale dei gesuiti dellāArgentina. Sei anni dopo riprende il lavoro nel campo universitario e, tra il 1980 e il 1986, ĆØ di nuovo rettore del collegio di San Giuseppe, oltre che parroco ancora a San Miguel. Nel marzo 1986 va in Germania per ultimare la tesi dottorale; quindi i superiori lo inviano nel collegio del Salvatore a Buenos Aires e poi nella chiesa della Compagnia nella cittĆ di Cordoba, come direttore spirituale e confessore.
Accanto a Quarracino
Ć il cardinale Antonio Quarracino a volerlo come suo stretto collaboratore a Buenos Aires. CosƬ il 20 maggio 1992 Giovanni Paolo II lo nomina vescovo titolare di Auca e ausiliare di Buenos Aires. Il 27 giugno riceve nella cattedrale lāordinazione episcopale proprio dal cardinale. Come motto sceglie Miserando atque eligendo (GuardĆ² con misericordia e scelse) e nello stemma inserisce il cristogramma IHS, simbolo della Compagnia di GesĆ¹. Ć subito nominato vicario episcopale della zona Flores e il 21 dicembre 1993 diviene vicario generale. Nessuna sorpresa dunque quando, il 3 giugno 1997, ĆØ promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires. Passati neppure nove mesi, alla morte del cardinale Quarracino gli succede, il 28 febbraio 1998, come arcivescovo, primate di Argentina, ordinario per i fedeli di rito orientale residenti nel Paese, gran cancelliere dellāUniversitĆ Cattolica. Nel Concistoro del 21 febbraio 2001, Giovanni Paolo II lo crea cardinale.
Liturgia viva
āBergoglio non era al Concilio eppure il suo maestro ĆØ proprio il papa che ha voluto la novitĆ epocale del Vaticano IIā, sottolinea il vescovo Mogavero. āSi possono legare le figure di san Giovanni XXIII e di Francesco in quanto ĆØ Giovanni che ha indetto il Concilio. Accostare il āPapa buonoā con il āPapa misericordiosoā consente di comprendere lāattuazione del programma conciliare nella sua prospettiva autenticamente conciliareā. Il Concilio, infatti, ĆØ stato messo in pratica piĆ¹ nel Sud America e nelle chiese povere che non qui in Europa. āBasti pensare ad esempio alla liturgia viva, al senso di comunitĆ , al ruolo dei catechisti e dei laiciā, sottolinea il presule. āCose che chi ĆØ stato in missione puĆ² raccontare, e che chi arriva da lƬ percepisce immediatamente. LāEuropa, ai loro occhi appare come un mondo in cui la fede ĆØ morta, il Concilio inattuatoā.