Una data storica, quella del 25 gennaio del 1959: in quel lontano giorno, in modo del tutto inaspettato, Papa Giovanni XXIII annunciò pubblicamente la sua intenzione di indire “una duplice celebrazione: un Sinodo diocesano per l’Urbe, e un Concilio ecumenico per la Chiesa universale”. Non erano trascorsi che tre mesi dalla sua elezione eppure, con la consueta, delicata risolutezza, il “Papa buono” chiarì fin da subito la sua intenzione di rivedere e ridiscutere gli aspetti della vita ecclesiale assieme ai vescovi cattolici. Servirono altri tre anni per avviare in modo ufficiale i lavori del Concilio, il quale sarà poi concluso dal successore di Roncalli, Paolo VI, ma, a ogni modo, il Papa riuscì nel suo intento di restituire alla Chiesa quell’impulso necessario al rinnovamento della sua missione evangelizzatrice nel mondo.
Un patrimonio in rete
Oggi, a 52 anni esatti dalla conclusione del Vaticano II, la Fondazione “Giovanni XXIII”, ha scelto di celebrarne la ricorrenza, nella sua sede di Bergamo, attraverso la presentazione del progetto di digitalizzazione di oltre 11 mila documenti autografi del Santo Padre (11.448), i quali verranno “stipati” in un archivio digitale assieme a un altro consistente numero di dattiloscritti papali. Il progetto costituisce l’apice di un ampio e accurato lavoro di catalogazione messo in atto in questi anni dalla Fondazione, con il sostegno dell’Ubi Banca popolare di Bergamo. L’intento, oltre alla fornitura online di un’immensa “biblioteca virtuale”, è la salvaguardia del grande patrimonio manoscritto di Papa Roncalli il quale, come spiegato dagli autori, rappresenta una finestra non solo sull’operato del Pontefice, ma anche sulla Chiesa di metà ‘900.
Una facile consultazione
“La trasformazione di testi, immagini, audio e video in formato digitale – ha spiegato don Ezio Bolis, direttore della Fondazine, nel contesto di un articolo apparso su “L’Osservatore romano” -, si prospetta complessa e onerosa ma, al termine del lavoro, studenti, studiosi e appassionati potranno consultare documenti originali, spesso di difficile reperimento, anche da casa o dal luogo di studio e di lavoro”. Alcuni delle migliaia di documenti presenti all’interno del catalogo, tra omelie, agende, appunti e corrispondenze, risultano degli inediti. Un lavoro decisamente importante, grazie al quale sarà possibile usufruire di un ricco e poliedrico archivio web, fondamentale per lavori di ricerca, per motivi di studio o semplicemente per passione o curiosità. Una “cassetto” virtuale accessibile e facilmente consultabile, da tutti e per tutti.