Avrebbe festeggiato le 91 primavere proprio domani. Invece è morto oggi il cardinale Elio Greccia, originario della provincia di Ancona. Era diventato presbitero per la diocesi di Fano nel giugno 1952. Laureato in Lettere e Filosofia nel 1963 presso l'Università degli Studi di Bologna. Per quasi un ventennio, anche in qualità di rettore, è stato uno degli animatori del dibattito clulturale del Pontificio seminario regionale umbro. E proprio in questi anni si avvicina al tema che lo accompagnerà per tutta la vita, la bioetica. Nel 1973 la chiamata come assistente spirituale della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l'Università Cattolica. È qui, nei tragici anni Settanta, dominati dalla violenza, dalla contestazione studentesca e dagli accesi dibattiti sull'aborto, che Sgreccia, già impegnato nella rivista “Medicina e Morale”, si dedica con passione alla fondazione di un Centro studi sulla famiglia. Dopo la nascita della prima bimba in provetta costituisce il primo “Comitato ad hoc di esperti sui problemi etici e giuridici della genetica umana”. Poi alla Cattolica si decide di istituire la cattedra di bioetica: è la prima, in Italia, e Sgreccia è il docente.
Il cordoglio dell'Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII
“Tutta la Comunità Papa Giovanni XXIII si raccoglie in una preghiera di ringraziamento per la nascita al Cielo del Cardinal Sgreccia. Il suo insegnamento sulla bioetica ed il suo sì alla vita è stato un dono per la Chiesa”. Così il presidente della Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda. Inoltre: “La Comunità è poi particolarmente grata al Cardinale in quanto ci ha donato le sue case natali di Arcevia (AN) nelle Marche, dove adesso vivono due case famiglia in cui sono accolti bambini, disabili e quanti necessitano di una famiglia per iniziare una nuova vita”.
Tante testimonianze di affetto
Tra i commenti alla morte del cardinale non poteva mancare quella del Family Day. “E' ritornato alla casa del padre il cardinale Elio Sgreccia. Il mondo della cultura cristiana e degli uomini di buona volontà ricorda la nobile figura di un uomo di grande cultura e di doti morali riconosciute da tutti. Tutti noi suoi discepoli che siamo stati educati in quella visione bioetica che da lui stesso venne definita del “personalismo ontologicamente fondato””. Anche il Movimento per la Vita italiano ha omaggiato Sgreccia, ricordandone “la profonda, lunga e fruttuosa amicizia. Ci mancherà quel paterno affetto per il quale continueremo a nutrire per lui una gratitudine particolamrente intensa”.