Èpronto per fare visita alla sua amata Arezzo il dott. Domenico Giani, dimessosi due giorni fa dalla Gendarmeria Vaticana: “un passo doloroso, ma dal quale sono contento di uscire a testa alta” ha dichiarato in un'intervista a La Nazione. Ieri, al termine dei lavori sinodali, Papa Francesco ha voluto fargli visita nell'abitazione all'interno delle mura vaticane nella quale vive con la moglie e la figlia: “È stato un incontro di grande affetto: è stato paterno, il legame è rimasto lo stesso che ho avuto con lui sin dall’inizio del pontificato” ha dichiarato al quotidiano. Con la visita, il Pontefice ha voluto confermare l’apprezzamento per il lavoro da lui svolto, come aveva fatto dopo aver accolto le sue dimissioni. Anche in quell'occasione, Francesco aveva voluto intrattenersi a lungo con il dott. Giani ed esprimergli grande apprezzamento per il gesto, ravvisandovi un'espressione di libertà e di sensibilità istituzionale ad onore della persona e del servizio prestato con umiltà ed abnegazione: “Intanto prenderò il periodo di riposo che da anni sognavo – ha ammesso alla La Nazione -: anche la mia famiglia è stata costretta a grandi rinunce”, riconoscendo altresì che dovrà “ripartire da zero”.
La stima della sua Arezzo
“Con Arezzo ho un legame profondissimo” ammette. Dalla sua amatissima città, in numerosi gli hanno espresso vicinanza per questa triste vicenda. L'alto spessore della sua persona è, d'altronde, noto. Per venti anni, il dott. Giani è stato l'”angelo custode” del Papa, avendo servito ben tre Pontefici e le belle sfide che con sé hanno rappresentato: “Accanto a questo, mi piace ricordare che, sotto il mio Comando, la Gendarmeria ha sviluppato tutta una serie di attività caritative e di servizio agli ultimi come ci chiede il Vangelo” ha ricordato a Vatican News. Ed è per la profonda fedeltà e servizio mostrati dal dott. Giani che il Papa ha voluto esprimere la sua riconoscenza incontrandolo, per la seconda volta in pochi giorni, ieri sera: “Il Papa ha riconosciuto la lealtà, e la fedeltà con la quale ho svolto il mio servizio: questo mi aiuta ad affrontare con serenità il futuro e i nuovi impegni che potrò assumere” ha detto. Nell'incontro precedente, il Santo Padre aveva usato parole chiare di stima per l'esempio dato al Corpo della Gendarmeria e non solo: “Ho sempre cercato di formare persone che fossero buoni gendarmi ma anche uomini e cristiani. Sono convinto che lo siano” ha dichiarato a La Nazione.
Il caso
Dopo la vicenda in cui erano state diramate dalla stampa alcune notizie sensibili in merito a un’indagine interna, il dott. Giani, pur non avendo alcuna responsabilità soggettiva nella vicenda, ha deciso di lasciare il suo incarico come esempio di fedeltà al Santo Padre: “Per me quella fuga di notizie è stata vergognosa, ha calpestato la dignità di chi l’ha subita. Capisco fino in fondo il Papa” ricorda, confessando la preoccupazione “che dall’esterno qualcuno potesse equivocare, pensare che avessi fatto qualcosa contro la mia storia e la mia vita”. Viceversa, “niente sarebbe successo se l'autore della fuga [di notizie, ndr] si fosse fatto avanti – sottolinea -. Sognavo qualcosa di diverso” e riconosce che, comunque sentiva “vicino il momento di chiudere comunque questa esperienza” dopo 30 anni di servizio al fianco del successore di Pietro. Lo aveva fatto capire anche nel discorso alla festa della Gendarmeria, che per lui: “Era un saluto di bilancio”. Ora, pronto per ritornare nella sua Arezzo, è sereno, di quella “serenità di chi sente di aver agito sempre in coscienza e che avverte intorno l'affetto e la stima dal Papa e di tanta gente” riconosce.
La nomina del nuovo Comandante della Gendarmeria Vaticana, Dott. Gauzzi Broccoletti
In occasione dell'udienza generale di quest'oggi in piazza San Pietro, c'è stato il debutto del nuovo comandante della Gendarmeria Vaticana, Gianluca Gauzzi Broccoletti per la prima volta da comandante. C'era lui accanto alla papamobile del Pontefice a vigilare su Francesco e sui fedeli riunitisi e a porgere i bambini al Santo Padre. Sarà ora il comandante Gauzzi Broccoletti, già direttore dei servizi di sicurezza e protezione civile dello Stato della Città de Vaticano, a “scortare” in prima persona il Pontefice negli appuntamenti in pubblico. 45enne originario di Gubbio, il conmandante Gauzzi Broccoletti è entrato nella Gendarmeria Vaticana nel '95, diventando dopo quattro anni responsabile della progettazione e sviluppo dell’infrastruttura di tecnologia di networking e di sicurezza della Città del Vaticano e di Cyber Security. Trasferito nel Centro Operativo di Sicurezza, lo scorso anno è stato nominato vice comandante del Corpo della Gendarmeria. La nuova nomina del Dott. Gauzzi Broccoletti è stata accolta con particolare gioia dall'arcidiocesi di Spoleto-Norcia, dove si situa la sua formazione cristiana. L'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, ad Avvenire ha espresso congratulazioni “per questo gesto di fiducia da parte del Santo Padre” augurando al neo comandante “il miglior successo nella delicata missione che lo impegna nel garantire la sicurezza della persona del Papa e dello Stato della Città del Vaticano”.