Con la sua banda ha seminato il panico in Emilia-Romagna, in particolare colpiva nelle abitazioni di Piacenza, Podenzano, San Polo, Verano, Turro e Pontenure. In primo grado “Dracula”, alias Avram Shkelzer, era stato condannato due volte ed avrebbe dovuto scontare circa 10 anni di reclusione. Per il giudice d'appello, invece, dovrà trascorrere il resto della pena ai domiciliari e in parrochia per aiutare i più bisognosi durante la mensa.
Il re delle casseforti
“Dracula” era il leader di una banda composta da albanesi e italiani, che tra il 2015 e il 2017, ha messo a segno numerosi colpi nelle ville. La sua specialità era aprire le casseforti. L'uomo difeso dall'avvocato Mauro Pontini, si è visto accogliere dalla Corte di Appello di Bologna, l'istanza per sostituire il carcere – dove si trovava dal dicembre 2017 – con gli arresti domiciliari, una misura dunque che gli consente l'impegno e la residenza in una parrocchia della Romagna. Con l'autorizzazione del parroco quindi per Avram Shkelzer è stato possibile aiutare chi ha più bisogno. Secondo i giudici di appello, esiste la “possibilità concreta di reinserimento sociale, anche alla luce della formale incensuratezza e della sua giovane età”. E ancora: “La possibilità di rieducazione e risocializzazione fornita dalla disponibilità ad accogliere l'imputato agli arresti domiciliari” nella struttura parrocchiale gli ha offerto “anche una possibilità di impiego come volontario presso la mensa”.