La battaglia contro la pena di morte passa anche per le cause farmaceutiche. Lo dimostra quanto avvenuto in NevadaNevada, dove l'esecuzione capitale di un uomo condannato a morte per duplice omicidio è stata bloccata perché la casa farmaceutica Alvogen ha contestato l'utilizzo di un suo medicinale nel mix dell'iniezione letale: così il giudice ha fermato l'uccisione. E' la prima volta che accade. Già in passato un'altra casa aveva chiesto di bloccare l'esecuzione, era successo in Arkansas, ma la richiesta non era stata accolta.
Il farmaco in questione è il Midazolam, un sedativo noto per aver provocato convulsioni o comunque dolore durante altre esecuzioni. La giustizia ha sospeso temporaneamente l'esecuzione che era imminente. Dozier, 47 anni e condannato per due assassinii, aveva chiesto di essere giustiziato e aveva rinunciato all'appello. L'azienda – come riferisce l'Ansa – ha sostenuto che il Nevada aveva ottenuto in maniera fraudolenta il farmaco dopo che si era visto opporre il rifiuto: secondo la casa farmaceutica, il dipartimento penitenziario del Nevada, incaricato dalla polizia carceraria, ha ottenuto il Midazolam da una farmacia di Las Vegas. La vicenda non è però finita qui: la giudice ha accolto l'istanza in via temporanea ed ha calendarizzato una nuova udienza per settembre.