L’offensiva delle truppe russe contro l’Ucraina orientale “è iniziata”, ha detto il governatore ucraino della regione di Lugansk, Sergei Gaïdaï. “E’ un inferno. L’offensiva è iniziata, quella di cui si parla da settimane”, ha scritto su Facebook. “Ci sono combattimenti a Rubizhne e Popasna, combattimenti incessanti in altre pacifiche città”, ha aggiunto, poco dopo aver annunciato su Telegram la morte di quattro civili a Kreminna, una città presa oggi dai russi. Sono almeno otto i civili caduti nel Donbass, secondo le autorità locali ucraine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto sul suo account nello stesso social “non importa quanti soldati i russi hanno portato, noi combatteremo. Noi ci difenderemo”. Missili si sono abbattuti anche nell’ovest, su Leopoli, e centro dell’Ucraina, su Dnipro, mentre proseguono i combattimenti nella città portuale di Mariupol. Diverse esplosioni sono state sentite a Mykolaiv, a est di Odessa, ha scritto su Facebook il sindaco della città, Oleksandr Sienkevych, secondo quanto riporta l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. “Stiamo facendo chiarezza sulla situazione. Domattina fornirò gli aggiornamenti”, ha aggiunto il primo cittadino.
Zelensky: “Combatteremo”
“Possiamo ora affermare che le truppe russe hanno iniziato la battaglia per il Donbass, per la quale si stavano preparando da tempo. Una grande parte dell’esercito russo è ormai consacrato a questa offensiva”, ha scritto Zelensky su Telegram, aggiungendo “non importa quanti soldati i russi hanno portato, noi combatteremo. Noi ci difenderemo”.
“Sono grato a tutti i nostri combattenti, a tutte le nostre città eroiche nel Donbass, a Mariupol, così come alle città della regione di Kharkiv che si difendono, che difendono il destino di tutta l’Ucraina, frenando le forze degli invasori”, ha detto ancora il presidente ucraino, che ha poi rivolto un pensiero alle città di Rubizhne, Popasna, Zolote, Lysychansk, Severodonetsk, Kramatorsk, “e tutti coloro che sono stati con l’Ucraina in tutti questi anni e per sempre”.
Il conflitto
L’Armata russa ha preso Kreminna, nell’est del Paese, a pochi chilometri dalla strategica Kramatorsk, nella mattinata di oggi. Almeno otto civili ucraini sono rimasti uccisi dai tiri d’artiglieria russa nelle regioni di Donetsk e Lugansk, nel Donbass, dove si registrano pesanti combattimenti. Lo rivelano le autorità locali ucraine. Quattro sono morti mentre cercavano di fuggire da Kreminna, nuovo centro dei combattimenti, gli altri nella zona attorno a Donetsk. Missili sono tornati a cadere anche a ovest, a Leopoli, con vittime tra i civili, e nel centro del Paese, a Dnipro. A Mariupol, dopo oltre 50 giorni di assedio, e pochi edifici rimasti in piedi, Mosca ha rivendicato il controllo di tutta l’area urbana, ma fatica a vincere la resistenza degli uomini del Battaglione Azov, combattenti stranieri e i resti della 36esima brigata dei marines: stimati tra le 800 e le 1.500 unità, nascosti sotto i tunnel dell’impianto siderurgico. Gli ucraini hanno rifiutato l’ultimatum ad arrendersi o morire, e sarebbero anche riusciti anche a compiere sortite, eliminando le truppe nemiche, come hanno documentato in video sul web. “La città non è ancora caduta e combatteremo fino alla fine”, ha assicurato il primo ministro Denys Shmyhal. I russi, in risposta, hanno intensificato i raid sull’acciaieria e chiuso Mariupol all’ingresso e all’uscita.
Irpin
“269 persone uccise dai militari russi a Irpin”, è’ la denuncia di Serhiy Pantelieiev, vice capo del dipartimento investigativo della polizia nazionale, che ha affermato di aver scoperto sette luoghi in cui sono state compiute le esecuzioni a Irpin, la città a nord-ovest di Kiev che ha subito pesanti combattimenti e l’occupazione russa, riporta il Kyiv Independent.