Ritiro russo in vista dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Ne è convinto Petr Kotin, presidente dell’ente per la gestione energetica dell’Ucraina, Energoatom, che riferisce di segnali che indicherebbero un prossimo allontanamento dell’esercito russo dalla zona. “Nelle ultime settimane – ha detto alla tv nazionale – abbiamo effettivamente avuto informazioni secondo cui ci sono segnali che i russi potrebbero lasciare la centrale di Zaporizhzhia“. Il che, di fatto, andrebbe a chiudere uno dei capitoli più controversi della guerra in Ucraina. Legato peraltro al rischio elevato (soprattutto durante la scorsa estate) di un incidente nucleare. La centrale, infatti, è stata al centro di un durissimo contenzioso, corredato da un intenso scambio di accuse sulla responsabilità degli attacchi missilistici che avevano sfiorato i reattori del polo atomico più grande d’Europa.
Il caso Zaporizhzhia
Chiaramente, il ritiro delle truppe russe non è né imminente né tantomeno certo. Le fonti russe, infatti, non hanno mai accennato a un presunto abbandono dell’area né ad altre strategie diverse dalla permanenza negli spazi della centrale nucleare. Lo stesso Kotin ha sottolineato come sia “troppo presto per dire che l’esercito russo stia lasciando l’impianto”. Tuttavia, secondo il numero uno di Energoatom, si starebbe preparando a un piano di questo tipo: “C’è l’impressione che stiano facendo le valigie e rubando tutto quello che riescono a trovare”. Due mesi fa, la centrale di Zaporizhzhia era stata ispezionata dai tecnici dell’Agenzia internazionale per l’Energia atomica (Aiea), proprio in virtù dei ripetuti attacchi che avevano apportato danni ad alcuni reattori. La delegazione dell’ente Onu aveva riscontrato condizioni critiche e possibilità elevate di incidenti in caso di attacchi più mirati.
Bombardamenti a Kherson
Nel frattempo, la guerra continua a infuriare nella zona di Kherson, nella parte meridionale dell’Ucraina. Nuovi bombardamenti avrebbero infatti preso di mira i quartieri residenziali più popolosi, provocando numerosi blackout. Secondo fonti ucraine, nella serata di ieri la corrente elettrica era disponibile per meno del 5% degli abitanti. Come riferito dal capo dell’amministrazione militare regionale, Yaroslav Yanushevych, “l’esercito di Mosca continua a distruggere le infrastrutture energetiche di Kherson. Anche oggi hanno preso di mira le linee elettriche che forniscono la luce alla città. I tecnici sono al lavoro, alcune reti sono state già ripristinate”.