Emergono nuovi elementi relativi all’incidente che, il 19 giugno scorso, ha coinvolto il campione paralimpico Alex Zanardi. Secondo quanto emerso dalla perizia depositata dalla difesa del conducente del camion che ha impattato frontalmente con l’ex pilota, la velocità della sua handbike rasentava i 50 chilometri orari. Entro, quindi, i limiti consentiti. Così come quella del camion, che avrebbe toccato in quel momento i 38 chilometri orari. I rilevamenti riguardano due consulenze, entrambe depositate nella cancelleria della Procura della Repubblica di Siena. Fra queste, quella del professor Strangi, perito di parte per la difesa. Lo stesso Strangi, ha fatto sapere che “da quanto emerge si andrebbe verso un’assenza di colpe nell’incidente”.
L’incidente di Zanardi
L’incidente è avvenuto frontalmente, lungo la statale 146 tra San Quirico d’Orcia e Pienza, in provincia di Siena. Un impatto violento, nel quale il pluricampione paralimpico ha riportato gravi lesioni al cranio e al volto. Stando alle perizie, ha commentato ancora Strangi, emergerebbe che Zanardi “abbia perso il controllo in curva della sua handbike e per questo si sia ribaltato per un sovrasterzo per poi impattare sulla ruota anteriore sinistra del camion”. Perizie che, nei giorni scorsi, avevano rilevato come non vi fossero problemi di funzionamento al mezzo dell’ex pilota né difetti sostanziali al manto stradale.
Le condizioni
Circa due settimane fa, l’Ospedale San Raffaele aveva fatto sapere come vi fossero parziali miglioramenti nelle condizioni di Zanardi. I medici hanno evidenziato “il permanere di un quadro clinico generale complesso, sulla cui prognosi è assolutamente prematuro sbilanciarsi”. Riscontrando, al contempo, “progressi significativi” nelle condizioni e le prime interazioni con l’ambiente. Al momento, era il referto dei medici, Zanardi “sta affrontando un percorso di cure sub-intensive” e ha “iniziato un ulteriore percorso chirurgico volto alla ricostruzione cranio facciale“.