“Quando si parla di Next Generation Ue, si parla di denaro comune europeo. Il Parlamento europeo e gli Stati membri devono essere certi che questo denaro sia speso in linea con le nostre regole e valori. Ovunque nella nostra Unione. E ci siamo dati gli strumenti per assicurare che il bilancio europeo sia tutelato”. Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen intervenendo alla Plenaria del Parlamento europeo sull’ok al Piano nazionale di ripresa e resilienza alla Polonia. Nel caso di Varsavia, “Parlamento e Commissione hanno avviato procedure ex articolo 7. Il regolamento del Recovery ci consente di portare avanti le riforme necessarie”, ha aggiunto.
Le procedure di infrazione
“L’accettazione del Pnrr della Polonia non interrompe nessuna delle altre procedure sullo Stato di diritto” avviate nei confronti di Varsavia. Continueremo le procedure di infrazione in corso. E non esiteremo a iniziarne di nuove, se sarà necessario. Restano inoltre vincolanti le sentenze della Corte di giustizia in materia di regime disciplinare sulla Polonia. E la Commissione continuerà a far rispettare l’ordinanza della Corte e applicare le penalità giornaliere fino a quando la Polonia non sarà conforme” alle richieste, ha detto ancora Von der Leyen a Strasburgo.
Si attende il Consiglio europeo
“La scorsa settimana la Commissione Europea dopo un anno di trattative ha dato luce verde al Piano di ripresa e resilienza della Polonia, dopo un’approfondita valutazione. Ora il Consiglio deve decidere in merito. Questo piano sosterrà il popolo polacco sulla strada per un futuro più sostenibile, digitale e resiliente“. Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo in Plenaria al Parlamento europeo sul dibattito sull’ok di Bruxelles al Pnrr polacco. “E’ un percorso che tutti abbiamo concordato. Ma il piano farà di più ed è quello che siamo discutendo qui oggi. Perché, come in tutti i piani di ripresa e resilienza, questi gli investimenti sono legati alle riforme”, ha continuato. “L’attuale camera disciplinare deve essere soppressa e sostituita da un tribunale indipendente e imparziale. Il regime disciplinare deve essere riformato. Tutti i giudici colpiti dalle sentenze della camera disciplinare devono avere il diritto al riesame dei loro casi. Questi tre impegni, tradotti in milestone, devono essere realizzati” da Varsavia “prima che sia effettuato qualsiasi pagamento. So che alcuni di voi sono scettici, ma nessun fondo sarà erogato fino a quando queste riforme non saranno intraprese”, ha spiegato la presidente della Commissione europea.