Virus: oltre 3,5 milioni di casi nel mondo. Trump: “Negli Usa ci saranno fino a 100mila morti”

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I casi di coronavirus dichiarati in tutto il mondo hanno superato ad oggi i 3,5 milioni, tre quarti dei quali in Europa e Stati Uniti. Lo rende noto l’agenzia di stampa francese Afp, citando dati ufficiali. Sono stati registrati almeno 3.500.517 casi di infezione, inclusi 246.893 decessi, in particolare in Europa, il continente più colpito con 1.547.180 casi e 143.584 morti, nonché negli Usa (1.158.040 casi, 67.680 decessi). Il numero di casi, tuttavia, riflette solo una frazione del numero effettivo di infezioni, con un gran numero di Paesi che testano solo pazienti gravi.

Usa

Non si ferma la pandemia in America. I morti per coronavirus negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati 1.450. I casi totali negli Usa sono 1,15 milioni e i morti 67.674. E’ quanto emerge dai dati della Johns Hopkins University. New York è il centro della pandemia con 18.956 decessi solo nella Grande Mela. “Il numero dei morti rimane ancora odiosamente alto e terrificante alto” ha detto il Governatore Andrew Cuomo nel consueto briefing della mattina. E ha aggiunto “purtroppo il trend non sta ancora calando alla velocità a cui vorremmo vederlo scendere”.

Riapertura

Il presidente americano Donald Trump prevede fra i 75.000 e i 100.000 morti negli Stati Uniti per il coronavirus. Lo ha affermato in un town hall su Fox dal Lincoln Memorial a Washington dedicato alla riapertura dell’America. “Molti vogliono tornare” alla normalità: “possiamo aprire l’economia e farlo in sicurezza. Dobbiamo riaprire in sicurezza ma dobbiamo riaprire velocemente”, ha detto il presidente Usa, assicurando che farà di più per gli americani alla prese con difficoltà economiche a causa del coronavirus. Il vaccino per il coronavirus? Trump crede che sarà pronto “entro la fine dell’anno” e si dice “non interessato” a chi riuscirà a trovarlo perché “quello che importa è avere una cura a breve”. “Gli Stati Uniti cresceranno e cresceranno molto non appena il coronavirus sarà passato” ha aggiunto Trump tornando poi ad accusare la Cina di aver derubato dal punto di vista commerciale gli Usa per decenni. “Ho fermato” Pechino che “ora ci paga miliardi di dollari”, dice Trump.

Trump: “Ho saputo del coronavirus a gennaio dagli 007

Il presidente è anche tornato a parlare del coronavirus. “L’intelligence mi ha detto che avevo ragione: non ha sollevato il tema del coronavirus fino alla fine di gennaio, poco prima del mio divieto alla Cina negli Stati Uniti. Inoltre hanno parlato del virus in modo non minaccioso“. Lo twitta Donald Trump, precisando di aver salvato “decine di migliaia di vite” con le sue restrizioni alla Cina. Secondo quanto riferito da un funzionario dell’amministrazione ai media americani, Trump ha ricevuto due briefing dall’intelligence sul coronavirus alla fine di gennaio, otto giorni prima che il presidente imponesse alla Cina le restrizioni ai viaggi. Nel primo briefing del 23 gennaio, l’intelligence avvertì Trump che il coronavirus si sarebbe potuto diffondere a livello globale e che molte delle persone infette sarebbero potute morire. Il secondo briefing è stato invece del 28 gennaio, quando Trump ha ricevuto informazioni sul fatto che il virus si stava ormai diffondendo anche se le morti erano concentrate tutte in Cina. A Trump venne inoltre detto che la Cina non voleva condividere i dati. “Penso che i cinesi” abbiano fatto un errore: “Hanno cercato di nasconderlo ma non ci sono riusciti” ha affermato nel pomeriggio il presidente americano, precisando che la Cina ha consentito che il coronavirus si diffondesse “nel nostro Paese e in altri Paesi. Xi Jinping è un brava persona ma non sarebbe mai dovuto accadere”. Trump annuncia che a breve sarà diffuso un rapporto americano sul coronavirus e la Cina.

Milena Castigli: