“Alle difficoltà delle imprese e del mondo del lavoro” determinate dall’emergenza coronavirus “potrebbero accompagnarsi gravi tensioni a cui possono fare eco, da un lato, la recrudescenza di tipologie di delittuosità comune e il manifestarsi di focolai di espressione estremistica, dall’altro, il rischio che nelle pieghe dei nuovi bisogni si annidino perniciose opportunità per le organizzazioni criminali”. Così la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, in una circolare ai prefetti in cui invita a mettere in campo “una strategia complessiva di presidio della legalità”.
Allarme Confesercenti
Confesercenti – l’associazione di categoria che rappresenta le imprese italiane del commercio, del turismo e dei servizi, dell’artigianato e della piccola industria – lancia l’allarme. Con il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio e la conseguente perdita della Pasqua e dei Ponti di primavera la spesa delle famiglie raggiungerà il punto di massima contrazione, con una flessione su base mensile fino a 30 miliardi (-30% circa). Nei primi quattro mesi dell’anno, evidenzia Confesercenti, la perdita cumulata raggiungerebbe i 45 miliardi.
Bellanova: “Il lavoro va avviato adesso, non quando avremo il vaccino”
“Pongo una questione a cui nessuno può sottrarsi, prioritaria esattamente come lo è quella sanitaria e il continuare a garantire il cibo con la filiera alimentare al lavoro. Il lavoro va avviato adesso, non quando avremo il vaccino”. Lo dice il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, in un’intervista a La Stampa. “Difendere le proprie eccellenze e dorsali produttive non passa solo dall’evitare le scalate straniere. Ma dall’impedire le mani dell’usura, della criminalità sulle aziende in affanno. Bene ha fatto Luciana Lamorgese a sottolinearlo. La chiarezza delle scelte serve a questo. La responsabilità va assunta per intero”. “Non ci si può illudere – prosegue – che all’emergenza alimentare si faccia fronte solo con i buoni pasto e lo sforzo dei sindaci. Va bene che è Pasqua, ma altri Ponzio Pilato anche no“. Serve “una programmazione progressiva tenendo presenti dati epidemiologici territorio per territorio, organizzazione complessa delle filiere produttive, tipologia aziendale, questioni legate alla mobilità”. Piuttosto che pensare a nuove tasse “mi piacerebbe che ci impegnassimo tutti nel chiedere a chi ha risorse di investire per patrimonializzare le imprese. Altrimenti – conclude – il nostro sistema produttivo rimarrà sempre debole”.
Fontana
Dello stesso avviso il governatore della Lombardia Attilio Fontana. “I lombardi non possono aspettare. Non sappiamo ancora se e quando arriveranno i soldi del Governo per imprese e lavoratori. Regione Lombardia invece con un accordo con il sistema bancario e sindacati garantisce le risorse per l‘anticipo della cassa integrazione“. Lo ha annunciato il governatore lombardo Attilio Fontana, in un video su Facebook. “Entro una settimana – ha spiegato Fontana – fino a 1 milione di lombardi potranno chiedere in banca l’assegno, soldi veri. Se lo Stato non c’è garantiamo noi. In Lombardia parliamo con i fatti”.
Bankitalia: banche estendano misure a chi in difficoltà
Estendere, su base volontaria, le misure varate dal governo “anche a favore di categorie di soggetti che potrebbero versare in situazioni di difficoltà e/o in relazione a tipologie di rapporti contrattuali al momento non comprese nei predetti provvedimenti”. E’ la raccomandazione della Banca d’Italia alle banche. “Le raccomandazioni – spiega l’Istituto parte integrante dal 1998 del sistema europeo delle banche centrali (Sebc) – si riferiscono anche alle misure adottate su base volontaria e valgono, in quanto applicabili, anche laddove i rapporti con la clientela siano ordinariamente tenuti per il tramite di reti esterne“.