Primo piano

La violenza sbarca a Euro 2024

Il calcio unisce, ma non tutti, semplicemente perché la vergogna degli imbecilli pseudo tifosi continua a girare per le strade d’Europa. E non è rimasto immune Euro 2024, perché non passa partita che la polizia tedesca debba intervenire per fronteggiare i violenti. Era accaduto nella gara inaugurale tra Italia e Albania, con 50 italiani fermati e poi rilasciati: stavano premeditando un agguato ai tifosi albanesi e sono stati trovati in possesso di coltelli e bombe carta. E prosegue la striscia di violenza in Serbia-Inghilterra, dove le due tifoserie si sono date appuntamento per poi darsele di santa ragione. Valli a capire. E oggi, prima di Turchia-Georgia a Dortmund, addirittura sulle tribune dell’Iduna Signal Park: in pochi minuti è volato di tutto e l’intervento massiccio della polizia ha evitato il peggio, ma si teme altri incontri ravvicinati nella notte, quando le tenebre vanno in favore dei violenti.

Spalletti non cambia

A due giorni da Spagna-Italia, la Nazionale continua a lavorare sodo sotto gli occhi attenti di Luciano Spalletti. Il tecnico sembra orientato a dare fiducia agli stessi undici che hanno affrontato l’Albania nella gara d’esordio. Donnarumma tra i pali, Bastoni e Calafiori centrali, Di Lorenzo e Dimarco esterni di difesa, Jorginho e Barella intermedi, Chiesa, Pellegrini e Frattesi alle spalle di Scamacca. Eppure le indicazioni del giorno precedente, hanno fatto pensare ad un paio di innesti, quello di Mancini dietro per contenere Morata, e Cristante in mezzo al posto di Frattesi. Volontà di non cambiare o semplice pretattica. Lo scopriremo presto.

Morata sfida l’Italia

La moglie è italiana e in Italia ha lasciato il cuore tanto da meditare l’addio all’Atletico Madrid nella prossima sessione di mercato. Alvaro Morata, che in Italia ha giocato in due distinti periodi con la maglia della Juventus, è pronto a sfidare gli azzurri. “Mi sento pronto, ci stiamo allenando bene e con tanta voglia che arrivi questa partita. Non vedo l’ora. Le critiche ricevute? Non sono critiche, ma espressioni di odio e rabbia. Le critiche, quelle serie, le accetto perché sono un professionista e questo fa parte del gioco. A volte le condivido, altre volte no, però mi servono per migliorare”.

Raspadori: “Possiamo fargli male”

Chiede spazio e una diversa cultura per i giovani. Giacomo Raspadori è uno degli attaccanti a disposizione di Spalletti anche se finora ha trovato poche possibilità di mettersi in luce. Ma lui continua a darci dentro in attesa del momento. “A 24 anni non mi considero più un giovane ma lavoro per crearmi più continuità. Sono ambizioso e voglio ritagliarmi più spazio. In Italia non c’è la cultura dei giovani, da noi uno di 24 anni è considerato un giovane e magari da altre parti ha già giocato 200 partite titolare. In Nazionale mi sento parte integrante del gruppo, Spalletti è sempre lui, trasmette carica in ogni istante. Io sottostimato? Assolutamente no, sono all’interno di un gruppo di giocatori fortissimi che gioca un Europeo con la maglia della Nazionale. Sarebbe una mancanza di rispetto nei confronti di altri giocatori”.

E sulla Spagna, idee chiarissime: “Abbiamo notato quanta intensità hanno messo nella partita contro la Croazia, e noi dobbiamo seguire quella strada. Loro hanno una grande aggressione nel momento in cui perdono palla, con e senza palla. Dobbiamo cercare di farlo anche noi allo stesso livello. Hanno una grandissima aggressione quando perdono palla, quindi dobbiamo essere bravi a ripulirla quando la conquistiamo. Sono tra le favorite alla vittoria finale, anche se davangi vedo bene Francia e Inghilterra che hanno grandissime individualità, ma sappiamo come fargli male”.

Già, perché non solo Raspadori, ma l’Italia ci crede. Eccome.

Massimo Ciccognani

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