Via libera all’unanimità del Cdm al decreto sull’Ucraina

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Il Consiglio dei ministri ha approvato all’unanimità, secondo quanto si apprende da fonti di governo, il nuovo decreto con aiuti, anche militari all’Ucraina, e con le norme per diversificare le fonti energetiche, riaprendo se necessario le centrali a carbone.

Stato di emergenza

“Il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto”, riferisce Palazzo Chigi in una nota. Il Consiglio dei ministri ha stanziato 10 milioni di euro a carico del Fondo per le emergenze nazionali per consentire di organizzare ed attuare gli interventi più urgenti in materia di soccorso e assistenza alla popolazione ucraina, fa sapere Palazzo Chigi.

Profughi

Tra le misure previstesi prevede “un incremento di 13mila posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti e un potenziamento di ulteriori 3mila posti del sistema di accoglienza e integrazione“, inoltre “i cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza straordinaria (CAS) anche indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale“.

Energia

Se fosse necessario ridurre i consumi di gas delle centrali elettriche scatterebbe la “massimizzazione della produzione da altre fonti”, fermo restando “il contributo delle energie rinnovabili”, spiega il comunicato. La riduzione del consumo di gas potrebbe interessare le centrali elettriche ma anche “il settore termoelettrico che rappresenta – spiega Palazzo Chigi – una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. “Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti” a Terna, gestore della rete. Il decreto “si occupa del livello di rischio imprevisto” rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Palazzo Chigi spiega anche che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. In più “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Qualora scattassero i razionamenti del consumo di gas “nel settore termoelettrico” Terna dovrà predisporre “un programma di massimizzazione dell’impiego degli impianti di generazione di energia elettrica con potenza termica nominale superiore a 300 MW che utilizzino carbone o olio combustibile in condizioni di regolare esercizio, per il periodo stimato di durata dell’emergenza” o fino a quando indicato dal Ministero della Transizione ecologica.

Mezzi, materiali ed equipaggiamenti

Il decreto approvato oggi in Cdm contiene “una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari“. E’ quanto si legge nel comunicato diffuso al termine del consiglio dei ministri nel quale si afferma che “è prevista peraltro una deroga specifica ad alcune disposizioni vigenti”.

Lorenzo Cipolla: