Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, è intervenuto alla conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. I temi da lui affrontati sono le nuove linee guida sull’Educazione Civica, la necessità di una didattica coinvolgente e il problema degli Hikikimori.
Educazione Civia: le novità
Nelle linee guida sull’Educazione Civica ci saranno novità importanti sulla sensibilizzazione che nelle scuole deve essere fatta proprio sull’utilizzo dell’alcol, sull’abuso del cellulare, sull’uso delle droghe. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara alla conferenza sulla stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. Il ministro ha illustrato una serie di dati contenuti nella Relazione, giudicati “impressionanti”: il 39% di chi fa uso di cocaina si è avvicinato a questa droga prima dei 15 anni, 140 mila studenti hanno consumato alcol almeno 20 volte negli ultimi 30 giorni; più del 30% degli studenti riferisce una prima ubriacatura prima dei 15 anni, 280 mila studenti hanno utilizzato psicofarmaci senza prescrizione medica nel 2023, con prevalenze doppie tra le ragazze rispetto ai ragazzi.
Il problema Hikikimori
Quasi 50 mila ragazzi da oltre 6 mesi sono chiusi a casa e stanno sui social, completamete isolati: anche in Italia si sta sviluppando la piaga, diffusa in Giappone, degli Hikikomori, giovanissimi che si auto-recludono. Il dato lo ha fornito il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, alla conferenza sulla stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. Il ministro ha ricordato i dati dell’ultimo rapporto Ocse sulle conseguenze molto serie che hanno l’abuso del cellulare e dei social media per quanto riguarda l’attenzione e il rendimento scolastico; uno studio Unesco – ha sottolineato Valditara – offre dati drammatici sulla carenza di attenzione, sulla l’incenza negativa dell’abuso del cellulare sulla fantasia e la creatività; tutti gli studi testimoniano come stati d’ansia, depressivi, di isolamento sociale, siano sempre più legati alla dipendenza dai cellulari. Il 45% dei ragazzi riferisce di essere stato vittima di cyberbullismo; 1 milione e 300 mila ragazzi ha giocato d’azzardo nel corso del 2023.
La necessità di una didattica coinvolgente
“La scuola deve ridare entusiasmo ai giovani, ridare la voglia di credere in se stessi, ricreare un percorso di vita a tanti giovani che si chiedono: ‘quale sarà il mio futuro?’ La scuola deve rimettere al centro la persona, orientare molti ragazzi che vivono nella nebbia e si chiedono: ‘dove andrò? Quale scelta farò?”. A dirlo è stato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara intervenendo alla conferenza stampa sulla Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze. “Serve una nuova didattica: ho visto che quando c’è una didattica attrattiva, coinvolgente, partecipativa, quando i ragazzi trovano la scuola giusta, si entusiasmano e abbandonano lo stato pre-depressivo. E poi serve un ripristino del senso del dovere, della cultura del lavoro già nelle scuole: quando ci si appassiona ad un lavoro, non si ha tempo per distrarsi verso altre realtà. Serve la cultura della regola, che dobbiamo ripristinare, ad iniziare dai programmi scolastici: è decisivo il coinvolgimento delle famiglie in una grande alleanza, portare le famiglie nelle scuole. I dati della Relazione testimoniano come non vi sia in molte famiglie la consapevolezza di quanto queste dipendenze possano avere una incidenza sulla salute e le prospettive del proprio figlio. Serve quindi un intervento a 360 gradi; abbiamo stipulato una convenzione anche con l’Ordine degli psicologi per individuare un presidio ad ogni Ufficio scolastico, ma lo psicologo deve intervenire quando c’è un caso veramente grave”, ha concluso il ministro.
Fonte Ansa