Vaiolo delle scimmie, Europa in allerta

Prudenza massima dopo il caso di Clade I in Svezia. Secondo l'Ecdc, tuttavia, il rischio di contagio è al momento basso

Vaiolo delle scimmie
Foto di National Institute of Allergy and Infectious Diseases su Unsplash

L’Unione europea, dopo il primo caso di Clade I riscontrato in Svezia, si mette in allerta. La più pericolosa variante del vaiolo delle scimmie è infatti stata individuata per la prima volta fuori dal continente africano e impone la massima prudenza per ridurre al minimo i rischi di trasmissione, soprattutto quella secondaria. Al momento, tuttavia, il rischio di infezione da Mpox è considerato “basso” nei Paesi dell’Unione.

Vaiolo delle scimmie, l’Europa è in allerta

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ritiene molto probabile che si verifichino più casi importati di Mpox e raccomanda ai Paesi europei di rafforzare la preparazione contro l’epidemia causata dal virus del vaiolo delle scimmie. Lo afferma in una valutazione del rischio di Mpox per l’Ue e See.

Lo stato del rischio

Il rischio complessivo per la popolazione generale Ue e See è attualmente valutato come basso. La probabilità di infezione per i contatti stretti di casi importati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa, moderata per gli individui immunocompromessi. La probabilità di infezione Mpox dal nuovo ceppo Mpxv (clade I) per i cittadini europei che viaggiano o vivono nelle aree colpite e hanno stretti contatti con le comunità colpite è alta, mentre la probabilità di infezione è bassa quando si evitano i contatti con le comunità colpite, spiega il Centro europeo.

La nota dell’Ecdc

“Si prevede che la gravità della malattia sia bassa – precisa l’Ecdc -. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e basso”. Quanto all’Ue e allo Spazio economico europeo “il rischio complessivo per la popolazione generale” è “attualmente valutato come basso, sulla base di una probabilità molto bassa e di un impatto basso – segnala l’Ecdc -. La probabilità di infezione con il clade I di Mpox per i contatti stretti di casi importati possibili o confermati è elevata, ma si prevede che la gravità della malattia sia bassa. Tuttavia, in questo stesso gruppo, la gravità della malattia è considerata moderata tra coloro con condizioni di base, in particolare gli individui immunocompromessi. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è rispettivamente moderato e alto”.

Mpox, probabilità di infezione

“La probabilità di infezione per le persone con più partner sessuali che non sono state precedentemente infettate dal clade IIb di Mpxv o non sono state vaccinate durante l’epidemia del 2022 è considerata moderata – aggiunge anche il Centro europeo -. Questa valutazione si basa sulla difficoltà di controllare la diffusione dell’infezione durante l’epidemia del clade II nel 2022/23 in questo gruppo di rischio. Sebbene la gravità della malattia nella maggior parte dei casi sarebbe bassa, le persone immunodepresse e quelle con un’infezione da Hiv non trattata potrebbero sperimentare una gravità clinica moderata. Nel complesso, il rischio per queste popolazioni è moderato”.

Vaiolo delle scimmie e trasmissione secondaria

L’Ecdc segnala in particolare che per contenere qualsiasi possibile focolaio di Mpox nell’Ue e nello Spazio economico europeo, è fondamentale rilevare i casi e prevenire la trasmissione secondaria. E fornisce tutta una serie di raccomandazioni alle autorità sanitarie, inclusa quella di garantire una sorveglianza efficace, test di laboratorio (inclusa l’identificazione del clade molecolare), indagini epidemiologiche e capacità di tracciamento dei contatti.

Fonte: Ansa