AstraZeneca opera il taglio. Invece dei previsti 566 mila flaconi di vaccino anti-Covid, all’Italia ne toccheranno 506 mila, ossia una decurtazione fra il 10 e il 15%. Una cifra non propriamente irrisoria, anche considerando la situazione varianti. Tuttavia, secondo quanto comunicato da alcune Regioni, lo stock di fiale di vaccini arriveranno in numero ridotto nel nostro Paese. Generando, di rimando, ulteriori ritardi nell’assolvimento del piano vaccinale in Italia.
Una brutta notizia, in una fase in cui la campagna vaccinale inizia ad allargare i suoi orizzonti, destinandosi anche alle Forze dell’ordine e alle scuole. Le Regioni, vista la comunicazione di più di qualche dose in meno, dovranno quindi rimodulare il programma vaccinale e riadeguare la somministrazione a un bacino di pazienti minore rispetto a quello previsto.
AstraZeneca e le ragioni del taglio
Al momento, tuttavia, per AstraZeneca la situazione non sarebbe così drammatica e l’azienda frena anche sulla scorciata: “Riguardo alle notizie emerse oggi sulle consegne del vaccino AZD1222, AstraZeneca afferma che sta lavorando per rispettare l’impegno di consegnare all’Italia 4,2 milioni di dosi nel primo trimestre, con l’obiettivo di superare i 5 milioni”. Per la società, i processi di produzione “sono complessi, e una moltitudine di fattori produttivi e di test di qualità che vengono minuziosamente fatti su ogni lotto possono avere un impatto sulla data, frequenza e numero di dosi di ogni consegna”.
Fontana: “Il premier si faccia sentire”
E sulle consegne alza la barricata: “La consegna effettuata ieri è risultata inferiore di circa il 7% rispetto alle previsioni, ma allo stesso modo le consegne della settimana precedente erano leggermente superiori al previsto”. Per i governatori, però, la situazione resta la stessa, qualunque sia la motivazione. Per il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, i tagli sono insostenibili ed è necessario che il premier “faccia sentire la sua voce autorevole. Oggi l’annuncio di Astra Zeneca che riduce del 15% la fornitura all’Italia. È una situazione insostenibile che mette in difficoltà tutte le regioni impegnate nelle campagne vaccinali”.