E’ stato declassato a tempesta tropicale l’uragano Henri. Tuttavia, la sua forza continua a far paura, tanto che lo Stato di New York ha dichiarato lo stato di emergenza. I venti hanno iniziato a spazzare anche le coste del Rhode Island, alimentando notevolmente il rischio di inondazioni. Henri ha portato sul litorale atlantico del nord degli Stati Uniti forti venti e piogge violente. Secondo il Centro nazionale per gli uragani, l’uragano avrebbe toccato terra nella città costiera di Westerly, alle 12.30 locali, soffiando a 96 chilometri orari e provocando onde che hanno sfiorato i 6 metri. Lo stato di emergenza è stato esteso anche a Massachusetts, Connecticut e allo stesso Rhode Island, il primo degli Stati Uniti a confrontarsi direttamente con Henri. Mentre il Messico ha già fatto i conti con la tempesta Grace, che ha provocato 9 morti.
Uragano Henri, evacuazioni in Connecticut
Al momento, sono oltre 40 milioni le persone potenzialmente in pericolo per l’uragano Henri. In alcune aree a rischio, le piogge cadono a ritmi serrati, raggiungendo anche i 7 centimetri l’ora. I picchi dei venti hanno toccato persino i 120 chilometri l’ora. La potenza si è comunque progressivamente ridotta, fino a indurre i meteorologi al declassamento di Henri a tempesta tropicale, scongiurando (almeno per ora) paragoni temibili con l’uragano Sandy del 2012. Del quale, inizialmente, anche Henri sembrava avere le potenzialità distruttive. Il principale rischio, a ora, sarebbe quello delle inondazioni. In Connecticut, migliaia di persone sono state evacuate, mentre a New York è stata sgomberata l’area del Central Park, dove era in corso un importante concerto.
Emergenza a New York
Proprio nello Stato di New York, il governatore Andrew Cuomo ha mobilitato diverse centinaia di uomini della Guardia nazionale per rispondere all’emergenza portata dall’uragano. Alcune stazioni della metropolitana sono state già soggette ad allagamento, così come diversi sottopassaggi dove l’acqua ha intrappolato numerose auto. Interrotti i collegamenti ferroviari fra la Grande Mela e Boston, così come le linee da Manhattan a Long Island e al New England. Anche i voli hanno risentito dell’emergenza: 28′ voli sono stati cancellati all’aeroporto internazionale JFK, così come negli altri scali cittadini.