Usa 2024, passo indietro di Haley: “È ora di lasciare”

Presidenziali Nikki Haley

Foto di Tabrez Syed su Unsplash

Come pronosticato, la corsa per la Casa Bianca sarà con ogni probabilità una lotta a due. Dopo il Super Tuesday, Joe Biden e Donald Trump guadagnano punti e viaggiano spediti verso un nuovo testa a testa elettorale. Col tycoon che, da ora, avrà una rivale in meno alla candidatura primaria del Gop, visto il ritiro annunciato da Nikki Haley. La quale, almeno per il momento, non annuncia il suo sostegno a Trump: “Dovrà guadagnarselo”.

Usa 2024, Haley si ferma

Nikki Haley si ritira dalla corsa alla Casa Bianca. In un discorso dalla South Carolina, il suo Stato, l’ex ambasciatrice all’Onu ha annunciato che “ho lanciato la mia campagna per la presidenza perché amo il mio Paese e una settimana fa mia madre, un’immigrata, ha votato per sua figlia. Ma ora è tempo di lasciare“. Nikki Haley non dichiara ancora il suo sostegno a Donald Trump ma, citando Margaret Thatcher, avverte: “Si deve guadagnare i miei voti”.

“Non ho rimpianti e non cesserò di usare la mia voce”, ha detto Haley, ammonendo che “il Congresso è pieno di seguaci e non di leader”. “Stare al fianco dei nostri alleati in Ucraina, Israele e Taiwan è un imperativo morale. Se ci ritiriamo, ci saranno più guerre”, ha detto Haley nel discorso nel quale ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alla Casa Bianca.

Incognita sostegno

Sia Donald Trump che Joe Biden hanno corteggiato i sostenitori di Nikki Haley, dopo che l’ex ambasciatrice all’Onu ha annunciato il ritiro dalla corsa per la Casa Bianca. Il tycoon li ha invitati ad “unirsi al più grande movimento nella storia della nostra nazione” ma non ha rinunciato a criticare Haley, sostenendo che “gran parte del suo denaro proveniva dai democratici della sinistra radicale, così come molti dei suoi elettori, quasi il 50% secondo i sondaggi”. “Trump ha messo in chiaro che non vuole i supporter della Haley, c’è posto per loro nella mia campagna”, ha replicato Biden.

L’esito del Super Tuesday

Donald Trump e Joe Biden sbancano e vincono a valanga nel Super Tuesday, la maxi tornata delle primarie Usa con 15 stati e un territorio americano, ipotecando la nomination e quindi il rematch nelle elezioni di novembre. Ma entrambi vedono confermate le proprie vulnerabilità. Nikki Haley, la rivale repubblicana del tycoon, gli impedisce lo ‘strike’ strappandogli a sorpresa il liberal Vermont, secondo successo dopo la capitale. Anche il leader dem perde un round e naufraga nei caucus delle isole Samoa, dove perde contro uno sconosciuto candidato locale, l’imprenditore Jason Palmer. E ritrova nelle urne di alcuni stati, come il Minnesota, la protesta del voto arabo per il sostegno a Israele nonostante il “genocidio” a Gaza.

I delegati

Per il resto il Super Tuesday va come previsto, con Trump e Biden che fanno incetta della quasi totalità dei delegati in palio, circa un terzo di quelli complessivi. Compresi i bottini più ricchi, quelli di California e Texas, i due stati più popolosi del Paese. Prima che fossero annunciati tutti i risultati, il tycoon ha pronunciato in diretta tv il suo ‘victory speech’ a Mar-a-Lago, dove domenica ha incontrato anche Elon Musk ed altri finanziatori repubblicani, a caccia di soldi per la sua campagna ma forse anche per pagare i quasi 500 milioni di sanzioni per gli asset gonfiati.

La nota di Haley

Anche la Haley ha preferito affidarsi ad una nota per replicare al tycoon, sostenendo che “l’unità non si raggiunge dicendo semplicemente ‘siamo uniti”. “Resta un ampio gruppo di elettori repubblicani profondamente preoccupati da Trump….questa non è l’unità di cui il nostro partito ha bisogno per avere successo. Affrontare queste preoccupazioni renderà il partito e l’America migliori”, ha ammonito.

Fonte: Ansa

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