Buono il confronto fra i vice. Anzi, visto quanto accaduto a Cleveland anche meglio di quello dei numeri uno. Ora però la sfida tv fra Mike Pence e Kamala Harris, tutto sommato finita in pareggio, va in archivio. Specie dopo che i media americani hanno riportato la notizia che il prossimo confronto con il rivale Joe Biden, vista la situazione, si sarebbe tenuto da remoto. A debita distanza quindi, con buona pace dei palcoscenici televisivi tipici delle campagne elettorali americane. Una scelta che, pur nella sua ufficiosità, non è andata giù al presidente americano, Donald Trump, convinto di poter tranquillamente sostenere un confronto in presenza. “Mi sento perfettamente, non penso di essere contagioso. Per noi è inaccettabile“.
Lo sfogo di Trump
Per Trump dunque non è un’ipotesi da prendere in considerazione, nonostante le norme anti-Covid in corso e il fatto che, pur essendo uscito dall’ospedale, venga considerato ancora contagioso. In realtà, il Tycoon ci va giù anche più pesante accusando apertamente, al telefono con Fox News, la Commissione organizzatrice dei dibattiti presidenziali di “proteggere” il candidato democratico. E chiosa spiegando chiaramente che, a un dibattito virtuale, lui non prenderà mai parte: “Non sprecherò il mio tempo in un dibattito virtuale. Questo non ha nulla a che fare con quello che dovrebbe essere un dibattito. Si sta seduti dietro un computer e si parla, è questo un dibattito? Ridicolo. E poi possono tagliarti ogni volta che vogliono”.
La posizione di Biden
Per quanto riguarda Joe Biden, l’ex vicepresidente aveva spiegato chiaramente che lui a un dibattito con Trump avrebbe partecipato. Qualora, ovviamente, gli esperti avessero dato l’ok. “Se i medici, se gli scienziati dicono che è sicuro, che le distanze sono sicure, allora va bene. Farò quello che gli esperti riterranno appropriato”. Un’apertura che, però, era stata quasi subito parzialmente rettificata, spiegando che “il presidente non avrebbe dovuto partecipare al dibattito se ancora malato di Covid”. D’altronde, non è un mistero che sul tema Covid si gioca buona parte della partita elettorale. Da capire quale strategia farà più leva sul gradimento di chi vota.