Corone d’alloro speciali quelle donate alle neolaureate e ai neolaureati dell’Università Politecnica delle Marche (UNIVPM) perché assemblate dalle giovani donne vittime di tratta accolte nella casa rifugio della Comunità Papa Giovanni XXIII guidata da don Aldo Buonaiuto.
La cerimonia di laurea
Grande emozione alla cerimonia di laurea che si è svolta il 27 e il 28 luglio ad Ancona in piazza Roma alla presenza di 291 laureati e laureate. L’incontro ha avuto inizio con il benvenuto del Rettore Gian Luca Gregori e i saluti istituzionali del Prefetto di Ancona Darco Pellos, del Sindaco di Ancona Daniele Silvetti, dell’Assessore all’Università Marco Battino, del Presidente del Consiglio Studentesco Gianluca Ferri.
Intervenuto anche don Aldo Buonaiuto, sacerdote della Comunità Papa Giovanni XXIII e fondatore della testata online In Terris. Il rettore Gregori ha ricordato l’impegno dell’Ateneo dorico, premiato da risultati concreti: “Siamo quarti a livello italiano per occupazione, quinti tra gli Atenei medi italiani. Dopo una crescita siamo entrati, prima nelle mille università del mondo e adesso siamo tra le 700: risultati particolarmente consistenti”.
“Cari giovani voi siete fortunati – ha detto dal palco don Buonaiuto, rivolgendosi ai neodottori e alle neodottoresse – su queste corone di alloro ci hanno messo le mani delle ragazze meno fortunate, che sono state raccolte sulle nostre strade d’Italia e che hanno sofferto torture e violenze inaudite. Ragazze – ha aggiunto – che non hanno la possibilità di fare grandi sogni. Ma quando sono con loro, tra i primi desideri che mi raccontano c’è sempre quello di studiare. Vorrei che in questa bellissima festa possiate portare sempre nel vostro cuore le persone più fragili, più bisognose”.
Don Aldo ha poi rivolto un ringraziamento speciale al rettore Univpm, Gian Luca Gregori perché “ha aiutato un ragazzo che da poche settimane non c’è più. Un giovane di 22 anni che studiava Ingegneria civile a Beirut e che è stato portato in Italia nell’ultimo tentativo di potersi curare e vincere un male terribile: il rettore mi ha aiutato tantissimo a sostenere questo percorso. Grazie per tutto quello che fate di bello e di importante per gli ultimi – ha concluso -, per gli indifesi, per gli invisibili”.
Corone d’alloro speciali
Un momento di festa e di gioia, dopo anni di fatica e sacrifici, quest’anno reso ancora più prezioso dal dono delle corone d’alloro realizzate dalle donne vittime di tratta accolte nella “Casa tra le Nuvole di Papa Francesco” in collaborazione con le studentesse e gli studenti dell’Ateneo dorico e dell’Azienda Agraria, Didattico-Sperimentale dell’Università Politecnica delle Marche. La “Casa tra le Nuvole di Papa Francesco” è una struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII dedicata al recupero delle ragazze vittime della tratta e della prostituzione schiavizzata gestita da don Buonaiuto.
La collaborazione per la creazione delle corone d’alloro è stata resa possibile grazie all’interessamento del Magnifico Rettore UNIVPM, il professor Gian Luca Gregori. Economista, è anche Presidente del Consiglio di Indirizzo e Sorveglianza del Consorzio Universitario di Economia Industriale e Management che associa 24 Università. Interris.it lo ha intervistato sul valore di tale iniziativa e sulle prospettive di collaborazione futura.
L’intervista al Magnifico Rettore UNIVPM, Gian Luca Gregori
Rettore, come è nata la collaborazione tra l’Ateneo dorico e la casa della Papa Giovanni per la realizzazione delle corone di alloro?
“L’iniziativa è scaturita dall’incontro toccante che ebbi lo scorso primo aprile con le donne vittime di tratta quando, insieme al vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, visitammo la struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII gestita da don Aldo. In quell’occasione, mi commossi ascoltando le terribili storie di sofferenza di queste giovani donne. L’idea fu quella di avvicinare le nostre studentesse e i nostri studenti a questa realtà. Insieme ai professori dell’Azienda Agraria, in particolare al Direttore del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali Nunzio Isidoro, gli studenti sono andati nella casa rifugio ed hanno realizzato le corone con le ragazze accolte”.
Qual è il significato di questa collaborazione?
“E’ un significato molto importante. Le studentesse e gli studenti dell’Ateneo hanno potuto incontrare le vittime della tratta e riflettere sul fatto che quelle ragazze loro coetanee, se non addirittura più giovani, non hanno avuto la loro stessa fortuna: quella di poter studiare in un Paese libero e di realizzare i propri sogni. Sono state invece costrette a terribili esperienze e soprusi fino alla loro liberazione dalle mani dei trafficanti. A don Aldo Buonaiuto l’Università ha donato il sigillo di Ateneo, per quanto ha fatto, sta facendo e farà per le nostre comunità”.
Come la cultura può aiutare le vittime della tratta?
“Il ruolo della cultura è determinante. Venire a conoscenza dell’esistenza di tali fenomeni criminali, quali la tratta di esseri umani (presenti anche nella nostra Regione) aiuta a prendere coscienza delle sofferenze causate alle vittime dal racket della prostituzione. Inoltre, il coinvolgimento di queste ragazze a un momento tanto significativo e gioioso quale la festa di laurea le fa sentire ancor più partecipi alla vita della nostra comunità”.
Un augurio finale alle ragazze accolte ai neo laureati?
“L’augurio è il medesimo: nonostante le fatiche vissute, il futuro vi attende. Guardate sempre con ottimismo al vostro futuro!”.