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“Un milione di sfollati a Gaza”: allarme dell’Onu

Un milione di persone in sette giorni: questo il bilancio delle Nazioni Unite sugli sfollati a Gaza a causa della guerra. Intanto Pechino rafforza il sostegno ai Paesi arabi sulla questione palestinese

La situazione a Gaza continua a peggiorare, specie dopo gli ultimatum di Israele per l’evacuazione dell’area nord. Il rischio è di un addensamento estremo nell’area meridionale della Striscia. Secondo l’Onu, gli sfollati sono già un milione in sette giorni. Intanto la Cina rafforza il sostegno ai Paesi arabi, mentre gli Usa temono un coinvolgimento dell’Iran.

Sfollati a Gaza, il bilancio dell’Onu

L’Onu ha stimato che nella prima settimana di guerra a Gaza ci siano un milione di sfollati. L’agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), tramite la sua responsabile delle comunicazioni Juliette Touma, ha dichiarato che “un milione di persone sono state sfollate durante i primi sette giorni di guerra” tra Hamas, l’organizzazione islamista al potere a Gaza, e Israele ed è “probabile che la cifra aumenti man mano che la gente continua a lasciare le proprie case”.

Israele ha esortato i residenti del nord del territorio palestinese assediato – circa 1,1 milioni di persone su una popolazione totale di circa 2,4 milioni – a fuggire verso sud, affermando di voler colpire il nord di Gaza City per distruggere il centro operativo del movimento islamista.

La posizione della Cina

La Cina “sostiene i Paesi islamici nel rafforzare l’unità e il coordinamento sulla questione palestinese” al fine di parlare “con una sola voce”. È quanto ha detto il massimo diplomatico di Pechino, Wang Yi, nel corso di una telefonata avuta oggi con l’omologo iraniano Hossein Amir -Abdollahian.

“La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili”, ha aggiunto Wang, nel resoconto dei media statali cinesi.
Wang Yi, che ieri ha parlato anche con l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla crisi in Medio Oriente, rilevando che che le azioni di Israele “sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Mentre Tel Aviv “dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del Segretario generale dell’Onu sullo stop alle punizioni collettive del popolo di Gaza”. Entrambi, ha riferito una nota della diplomazia di Pechino diffusa oggi, “hanno espresso preoccupazione per la situazione in Israele e Gaza”.

I timori degli Usa

Gli Usa temono un’escalation della guerra tra Israele e Hamas e la prospettiva di un coinvolgimento diretto dell’Iran. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan intervenendo alla Cbs, dove ha evocato la possibilità di un nuovo fronte di battaglia sul confine tra Israele e Libano. “Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile evenienza”, ha ammonito.

Fonte: Ansa

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