Ue, la proposta: mobilità pre-Brexit per gli under 30

Brexit

Foto di Rocco Dipoppa su Unsplash

Un visto speciale per un programma di mobilità giovanile: una proposta che l’Unione europea vorrebbe far arrivare a dama, affinché gli under 30 dei Paesi membri possano liberamente recarsi nel Regno Unito. Più o meno negli stessi termini in cui questo si verificava prima della Brexit. Un’idea che dovrà ottenere l’avallo dei 27 ma che, in qualche modo, risolverebbe uno degli aspetti più complessi dell’accordo di secessione tra Londra e Bruxelles.

Ue, mobilità pre-Brexit

La Commissione Ue ha proposto di aprire i negoziati con il Regno Unito per consentire la mobilità di cui godevano prima della Brexit milioni di giovani tra i 18 e i 30 anni. Per avviare colloqui a riguardo si procederà adesso ad ottenere la l’approvazione dei singoli leader dell’Ue, un percorso che potrebbe portare ad eliminare in parte uno degli elementi più controversi della Brexit, ovvero il blocco di fatto al diritto di vivere gli uni negli altri Paesi, anche se per un periodo limitato e date specifiche condizioni. Lo rende noto il Guardian.

“Rapporti costruttivi”

Riferendosi all’accordo commerciale post-Brexit sull’Irlanda del Nord, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “Da quando è in vigore l’accordo di Windsor, il rapporto è stato molto più costruttivo. Ci sono certamente temi su cui possiamo avere una collaborazione più stretta e il tema della mobilità giovanile è nell’interesse di entrambi perché più la mobilità giovanile è possibile su entrambi i lati del canale, più aumentano le possibilità di mantenere buoni rapporti grazie al fatto che le prossime generazioni saranno in grado di conoscersi”.

L’idea

Secondo l’accordo proposto, i cittadini Ue e del Regno Unito di età compresa tra i 18 e i 30 anni potranno soggiornare fino a quattro anni nel Paese di destinazione, ha affermato la Commissione europea in una dichiarazione dettagliata. Se concordato, un visto per il programma di mobilità giovanile verrebbe rilasciato nei Paesi che partecipano, con possibili condizioni tra cui l’obbligo di un’assicurazione sanitaria e la prova di fondi di sussistenza sufficienti, così come previsto per altri programmi di mobilità in tutto il mondo.
“L’obiettivo sarebbe facilitare gli scambi giovanili, rendendo più facile per i giovani cittadini dell’Ue viaggiare, lavorare e vivere nel Regno Unito, con reciprocità per i giovani cittadini britannici in uno Stato membro”, ha affermato ancora la Commissione.

Fonte: Ansa

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