I negoziatori trovano l’intesa sui nomi per i vertici dell’Unione europea. Convergenza sul pacchetto Von der Leyen, Costa e Kallas verso il Consiglio europeo e l’Alta rappresentanza. Dalla riunione emerge questa come strada suprema visto che, sul tavolo, non ci sarebbero altri nomi. Previsto negoziato diretto tra la presidente uscente della Commissione europea e la premier Giorgia Meloni.
Von der Leyen, accordo sulla nomina
Il “pacchetto” Von der Leyen alla Commissione, Costa al Consiglio europeo e Kallas come Alto rappresentante, “è stabile” e “non ci sono altri nomi” in vista dell’accordo atteso al prossimo vertice Ue di giovedì e venerdì. Lo sottolineano varie fonti diplomatiche a margine del Consiglio Affari Generali in corso in Lussemburgo.
I “top jobs”
L’accordo, spiegano fonti diplomatiche europee, è arrivato dopo una videocall tra i sei negoziatori per i top jobs Ue: Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis per il Ppe, Pedro Sanchez e Olaf Scholz per i Socialisti, Emmanuel Macron e Mark Rutte per i Liberali. Nel corso della riunione, tenutasi in tarda mattinata, i sei leader hanno confermato il sostegno a Ursula von der Leyen, Antonio Costa e Kaja Kallas, “in conformità con i Trattati Ue”, spiegano le fonti. L’intesa – viene sottolineato – deve essere ratificata al Consiglio europeo di giovedì e venerdì dai 27 capi di Stato e di governo.
Von der Leyen-Meloni, negoziati in vista
Ursula von der Leyen negozierà direttamente con Giorgia Meloni per la futura maggioranza Ue, non in quanto leader dei Conservatori Ue ma in qualità di premier italiana, per decidere quale sarà il portafoglio riservato all’Italia nella prossima Commissione europea. È quanto rendono noto diversi media internazionali dopo l’accordo emerso sui top jobs Ue tra Popolari, Socialisti e Liberali. Secondo quanto appreso dalla Faz, nel pomeriggio i negoziatori del Ppe dovrebbero avere un colloquio con la Meloni per informarla.
Consiglio europeo, la decisione del Ppe
L’accordo di principio raggiunto tra Popolari, Socialisti e Liberali per i nuovi vertici Ue prevede che il portoghese Antonio Costa sia nominato alla guida del Consiglio europeo per un periodo iniziale di due anni e mezzo – come previsto dai trattati – e spetterà poi ai leader, come prassi, decidere in un secondo momento se prorogare la sua presidenza per i restanti due anni e mezzo di mandato. E’ quanto si apprende da fonti diplomatiche. L’intesa si allontana così dalla richiesta avanzata nei giorni scorsi dal Ppe di una staffetta automatica al vertice del Consiglio dopo i primi 2 anni e mezzo.
Orban: “Si semina divisione”
“L’accordo che il Partito popolare europeo ha stretto con la Sinistra e i Liberali va contro tutto ciò su cui si fonda l’Ue. Invece dell’inclusione, si semina la divisione. Gli alti funzionari dell’Ue dovrebbero rappresentare tutti gli Stati membri, non solo la sinistra e i liberali”. Lo scrive su X il premier ungherese Viktor Orban dopo l’accordo emerso tra Ppe, Socialisti e Liberali sui top jobs Ue.
Gli altri temi
“Quello delle nomine non è l’unico tema rilevante dell’agenda del Consiglio Europeo: per noi è molto importante che dal Vertice esca un messaggio chiaro su temi per noi cruciali come la competitività dell’economia europea, la difesa, la migrazione e l’Agenda strategica oltre, ovviamente, ai temi di politica estera come l’Ucraina ed il Medio Oriente sui quali si sono registrati molti progressi grazie al recente Vertice del G7 presieduto dal presidente Meloni”. Così il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto in una nota al termine del Consiglio affari generali.
Confermata Garcia
Il gruppo dei Socialisti e democratici all’Eurocamera ha confermato come presidente l’eurodeputata spagnola Iratxe Garcia Perez. La decisione è stata presa per acclamazione alla riunione del gruppo al Parlamento europeo a Bruxellles.
Fonte: Ansa