“La Nato continuerà a prendere tutte le misure necessarie a difesa e protezione dei nostri alleati, incluso il rafforzamento” della presenza dell’Alleanza nella “parte orientale“, ha detto il segretario generale dell’Alleanza atlantica Jens Stoltenberg in una conferenza stampa a Bruxelles con i ministri degli Esteri di Finlandia e Svezia. “Il rischio di un conflitto resta reale”, ha aggiunto, ribadendo, in merito a un eventuale futuro ingresso di altri Paesi nell’Alleanza Atlantica, che la Nato “non accetta compromessi sui principali fondamentali, le sue porte restano aperte”.
Presenza nella parte sud-orientale
“Stiamo valutando di aumentare la nostra presenza anche nella parte sud-orientale dell’Alleanza e anche in Polonia, ma nessuna decisione è stata ancora presa in merito”, così Stoltenberg. L’aumento delle truppe dell’Alleanza nell’Europa Orientale è “un’azione difensiva, proporzionata e preventiva, non va considerata come una minaccia“, ha aggiunto, sottolineando come l’obiettivo “è valutare la situazione da vicino ed avere la capacità di una risposta da vicino”.
Stato di allerta
“E’ molto chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni” sull’Ucraina: lo ha detto il portavoce del Pentagono, John Kirby, annunciando la messa in stato di allerta di 8.500 militari statunitensi.
Le chiamate tra i leader
Si sono tenute consultazioni telefoniche tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e gli alleati e i partner transatlantici sulla crisi ucraina dalla Situation Room, la sala operativa nei sotterranei della West Wing, da dove la Casa Bianca dirige tutte le operazioni militari e di sicurezza più delicate, rende noto la Casa Bianca. Tra questi, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il premier italiano Mario Draghi, il segretario generale della Nato Stoltenberg, il presidente polacco Andrzej Duda e il premier britannico Boris Johnson. C’è stata un'”unanimità totale” con i leader europei, ha detto il presidente Biden commentando l’incontro. Mentre, affermano fonti di Palazzo Chigi, nel vertice “è stato reiterato il sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina” e “sono state inoltre ribadite l’importanza di mantenere il più stretto coordinamento tra gli alleati e l’esigenza di una risposta comune”.
La proposta di Macron
Il presidente francese Macron proporrà al suo omologo russo Vladimir Putin un “percorso di de-escalation” sulla crisi ucraina, fa sapere l’Eliseo, aggiungendo che un colloquio tra i due leader avverrà “nei prossimi giorni”.