Nel 119esimo giorno di guerra in Ucraina, almeno 6 civili sono rimasti uccisi e 5 feriti nei raid compiuti oggi dalle forze russe sulla regione di Donetsk. Lo ha riferito il governatore Pavlo Kyrylenko, citato dall’Ukrainska Pravda, precisando che tre delle vittime si sono registrate a Pryshib, due ad Avdiivka e una a Chasov Yar. L’esercito ucraino ha fermato l’offensiva russa verso la periferia meridionale di Lysychansk, la città gemella di Severodonetsk nella regione di Lugansk, infiggendo “perdite al nemico”, e al momento lo ha “costretto a ritirarsi”, afferma nel suo bollettino serale lo Stato maggiore di Kiev.
Il comandante in capo
“Il prezzo della libertà è alto. È molto difficile per noi, perché il vantaggio di fuoco è dalla parte del nemico. Nonostante tutto, teniamo duro. La situazione è difficile, ma sotto controllo“, così su Telegram il generale Valery Zaluzhny, comandante in capo dell’esercito ucraino, nel suo ultimo aggiornamento sugli sviluppi militari. “Le forze armate sono costrette a condurre manovre difensive” e tentano di “occupare posizioni più vantaggiose”, ha aggiunto.
Lavrov
“Non vedo la possibilità per loro (gli ucraini, ndr) di essere autorizzati a riprendere i negoziati“, ha affermato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov in un’intervista all’emittente nazionale della Bielorussia trasmessa oggi e ripresa dalla Tass. “E non vedo alcuna possibilità per l’Ucraina di avanzare alcuna proposta. Ma nemmeno noi faremo proposte. Abbiamo avanzato le nostre molto tempo fa. Ora la palla è nel loro campo“, ha aggiunto il ministro di Vladimir Putin. In precedenza, ricorda la Tass, il consigliere del presidente russo e capo negoziatore, Vladimir Medinsky, aveva detto che Kiev ha interrotto i colloqui con Mosca dopo una visita in Ucraina del capo del Pentagono Lloyd Austin e del segretario di Stato Usa Antony Blinken.