Le discussioni di oggi a Parigi sull’Ucraina “non sono state semplici”, ha detto l’inviato speciale russo Dmitri Kozak dopo la riunione che si è svolta nel cosiddetto formato “Normandia” e che avrà nuovamente luogo tra due settimane a Berlino. I partecipanti hanno ribadito che gli accordi di Minsk continuano a fungere da base del lavoro e che sostengono il cessate-il-fuoco. L’Eliseo ha fatto sapere di trovare “molto incoraggiante che i russi abbiano accettato di rientrare in questo format diplomatico, il solo in cui i russi sono parte costitutiva. Questa riunione darà indicazioni chiare sulle intenzioni dei russi, prima del colloquio di venerdì fra Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin“.
Cos’è il formato “Normandia”
Al vertice si incontrano una quindicina di diplomatici attorno ad alti dirigenti di quattro Paesi, cioè il francese Emmanuel Bonne, consigliere diplomatico di Macron, il tedesco Jens Plötner, consigliere diplomatico del cancelliere Olaf Scholz, il viceprimo ministro russo Kozak e il direttore dell’amministrazione presidenziale ucraina Andriy Yermak. L’ultimo vertice formato Normandia risale al dicembre 2018 a Parigi, dove si ritrovarono Putin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Angela Merkel e Macron.
Le discussioni
L’incontro puntava a disinnescare la crisi ucraina dopo una serie di colloqui fra russi e americani la settimana scorsa, nel contesto di una continua escalation di tensione. I consiglieri dei capi di Stato e di governo e i rappresentanti dei ministeri degli Esteri riuniti nella capitale francese hanno “ribadito che gli Accordi di Minsk sono la base del lavoro” e restano “impegnati ad attenuare i disaccordi attuali“, si legge nel documento finale. I partecipanti “sostengono il rispetto incondizionato del cessate-il-fuoco e la piena adesione alle misure di rafforzamento del cessate-il-fuoco del 22 luglio 2020, indipendentemente da altri temi relativi all’applicazione degli accordi di Minsk. L’inviato speciale russo Kozak ha confermato che Russia e Ucraina continueranno le discussioni con la mediazione franco-tedesca fra due settimane a Berlino. “Nonostante alcune diversità di lettura – ha detto l’inviato – la tregua deve resistere, il cessate-il-fuoco deve essere mantenuto” fra esercito ucraino e separatisti filo-russi nell’est dell’Ucraina.