La guerra in Ucraina arriva al suo centoquindicesimo giorno, con altri raid russi e la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky a sorpresa visita due città su fronte sud, Mykolaiv e Odessa. Precedentemente, il capo delle delegazione ucraina per i negoziati aveva affermato che i colloqui con i russi potrebbero riprendere dopo l’estate.
Zelensky visita il fronte sud
Zelensky torna al fronte mentre i russi bombardano la sua città natale Kryvyj Rih. Dopo le visite degli scorsi fine settimana alle truppe a Zaporizhzhia e nel Donbass, il presidente è comparso a sorpresa a Mykolaiv e Odessa, i due centri strategici sul mar Nero, visitando altri avamposti simbolo della resistenza ucraina. A Mykolaiv il leader di Kiev ha ispezionato le macerie degli edifici colpiti dai raid insieme al governatore Vitaly Kim, il cui palazzo era stato sventrato a fine marzo in uno dei più sanguinosi attacchi compiuti dalle forze di Mosca. “Non smettiamo di lavorare per la vittoria”, ha promesso Zelensky, giunto all’indomani di un altro attacco che ha provocato due morti e 20 feriti. “Finché sarete vivi, c’è un forte muro ucraino che protegge il nostro Paese”, ha detto poi incontrando un gruppo di soldati, ringraziati insieme ai sanitari di un ospedale locale. La seconda tappa al fronte meridionale ha portato Zelensky a Odessa, dove ha visitato la base della guardia nazionale e il reparto traumatologico di un ospedale in cui sono ricoverati soldati feriti in battaglia. Con le autorità locali c’è stato poi un confronto sulle modalità di organizzazione dei possibili corridoio del grano. La nuova missione presidenziale si è svolta non lontano dalla regione di Kherson, dove secondo il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba potrebbe orientarsi la prossima controffensiva, forse la più cruciale perché riguarda “la città chiave per la stabilità strategica dell’Ucraina”.
Gli attacchi
L’esercito russo sta attaccando con colpi di artiglieria e missili le posizioni delle truppe ucraine e le infrastrutture civili vicino a Lysychansk, Metiolkino, Ustynivka e Voronove, nel Lugansk. A Severodonetsk, unità militari di Mosca hanno cercato di effettuare operazioni di assalto al di fuori della città, ma sono state respinte: afferma l’ultimo rapporto dello Stato Maggiore delle Forze Armate ucraine citato da Ukrinform. Attacchi aerei sono stati lanciati nelle aree di Syrotyne e Borivske, nella regione di Lugansk. “Sono stati lanciati attacchi aerei nelle aree di Syrotyne e Borivske. I nostri difensori hanno respinto con successo l’assalto nei pressi di Syrotyne e Metiolkine. L’occupante si è ritirato sulle sue posizioni precedenti. Così come nei pressi di Hirske”, ha scritto su Telegram il capo dell’Amministrazione militare regionale Sergiy Gaidai.
I negoziati
Il capo della squadra negoziale con la Russia sulla guerra David Arahamiya ha affermato che l’Ucraina potrebbe riprendere “a fine agosto” i colloqui con i russi, sospesi di fatto dopo i colloqui a Istanbul il 29 marzo, dopo una serie di controffensive. “Fine agosto – ha risposto sulla ripresa dei colloqui il capo negoziatore a Voice of America, ripresa da Ukrainska Pravda – Non vogliamo condividere i nostri piani con i russi ma penso che condurremo una controffensiva in alcuni luoghi”.
I video
L’ex sergente dell’esercito Alexander Drueke, che si teme sia finito in mani russe dopo essere scomparso in Ucraina questo mese, è vivo, ha reso noto la famiglia citando un nuovo video che circola online e nel quale l’ex militare si rivolge alla madre, senza rivelare dove si trova. Drueke, come altri veterani Usa, era andato in Ucraina per insegnare alle forze di quel Paese come si usano le armi americane, ha riferito la famiglia. Il soldato è apparso in video nello stesso giorno in cui l’emittente televisiva Russia Today, controllata dal Cremlino, ha riportato che lui e un altro americano, l’ex marine Andy Tai Huynh, si erano arresi all’esercito russo. Il canale Telegram ufficiale di RT ha anche pubblicato un video di Huynh, in cui spiega che lui e Alexander Drueke erano “impegnati in uno scontro con le truppe russe” vicino a Kharkiv, nell’Ucraina orientale). I due uomini sono stati ripresi anche in altri video diffusi da RT, dove dicono di essere “contro la guerra”, in un russo esitante. Al momento non è chiaro in quali circostanze i due ex militari abbiano parlato e chi li detenga.
Il deposito di tram
Un deposito di tram nella regione di Kharkiv, nel nord-est dell’Ucraina è andato distrutto dopo un attacco missilistico russo. Lo riporta l’emittente Sky News, che ha pubblicato le immagini del sito colpito, dove si vedono i mezzi parcheggiati nella struttura completamente demolita, fra macerie e vetri rotti.
La raffineria di Kremenchuk
Colpita da missili russi nella notte la raffineria di petrolio di Kremenchuk, a sud-est di Kiev, per il momento non si sa se ci sono vittime; lo ha riferito il capo dell’amministrazione militare regionale di Poltava Dmytro Lunin, riportato da Ukrinform. “Kremenchuk è di nuovo sotto attacco. Da 6 a 8 missili russi hanno colpito la raffineria e altre infrastrutture”, ha affermato Lunin invitando la popolazione a restare nei rifugi.
Piccole vittime
Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina sono stati uccisi 323 bambini e oltre 583 sono rimasti feriti. L’aggiornamento è stato rilasciato dalla Procura generale citata da Ukrinform. “Al 18 giugno, oltre 906 bambini in Ucraina sono stati colpiti dall’aggressione armata russa. Secondo i dati dei procuratori minorili, un totale di 323 bambini sono stati uccisi e oltre 583 feriti”, si legge nel rapporto. Questi dati non sono definitivi, in quanto sono in corso indagini nelle aree dove sono in corso ostilità, nelle aree temporaneamente occupate e in quelle liberate.
Notizia in aggiornamento