Alba di fuoco su Kiev, capitale dell’Ucraina e uno dei centri nevralgici della guerra contro la Russia di Vladimir Putin. Secondo quanto riferito dal sindaco Vitali Klitschko su Telegrm, diverse esplosioni sarebbero state udite nei distretti di Darnytsky e Dniprovsky, provocando il ferimento di una persona. Raid che, secondo le autorità, sarebbero stati indirizzati sia verso obiettivi militari che civili. Al momento, tuttavia, la situazione sarebbe tornata sotto controllo e “i roghi provocati si stanno ora estinguendo”. Lo Stato maggiore dell’esercito ucraino, in un post su Facebook, ha fatto sapere che i raid aerei sul Paese da parte della Russia proseguono. Così come il lancio di missili, in particolare a Kiev. Uno di questi, nelle scorse ore, avrebbe generato un allarme rosso nella regione di Mykolayiv.
Missile diretto a Kiev sfiora una centrale
Secondo quanto riferito dall’operatore nazionale delle centrali ucraine, Energoatom, un missile da crociera sarebbe transitato “criticamente a bassa quota” nei pressi della centrale nucleare della regione di Mykolayiv. Un atto che ha attirato una dura reprimenda verso la Russia. Secondo gli esperti di Energoatom, “ancora non capiscono che anche il più piccolo frammento di un missile che può colpire un alimentatore funzionante può causare una catastrofe nucleare e una perdita di radiazioni”. Nella stessa nota, l’ente ha parlato di “un altro atto di terrorismo nucleare” con il lancio del missile. Il cui obiettivo era probabilmente la capitale Kiev. L’escalation missilistica, a ogni modo, continua a preoccupare quanto l’offensiva via terra.
Inferno a Severodonetsk
Sul fronte dei combattimenti, proseguono gli scontri per le strade di Severodonetsk, dove la situazione viene ancora descritta come critica. Secondo il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, “i raid aerei, l’artiglieria ed i costanti lanci di missili” stanno rendendo estremamente difficile la resistenza delle forze di Kiev. Un combattimento che viene definito praticamente “casa per casa” nella città principale dell’oblast del Lugansk, ormai teatro nevralgico dell’invasione russa. Il Ministero della Difesa di Mosca ha reso noto l’arretramento delle forze ucraine che, stando al report, avrebbero perso fino al 90% dei loro effettivi in alcune zone del fronte. Il sindaco di Severdonetsk, Olexandre Striouk, ha invece fatto sapere che le truppe ucraine, dopo essere state divise, sarebbero riuscite a riposizionarsi.