L’Ucraina tenta il passo decisivo verso l’Europa. Il governo di Kiev ha infatti completato il questionario che, previo esame da parte della Commissione europea, potrebbe consentirle di ottenere lo status di Paese candidato per l’adesione all’Unione. A renderlo noto è stato il funzionario dell’ufficio di presidenza, Igor Zhovka, il quale ha illustrato la procedura che seguirà ora l’Ucraina nel suo percorso verso l’annessione al consesso di Bruxelles. “Ora ci aspettiamo una raccomandazione positiva da parte della Commissione, e poi la palla passerà agli Stati membri. A giugno si terrà una riunione del Consiglio europeo, dove ci aspettiamo che l’Ucraina ottenga lo status di candidato“. Un processo che seguirà un iter decisamente più breve del consueto. Sempre che tutto vada secondo i piani: “Non possiamo permetterci 10-15-20 anni di negoziati. La maggior parte degli Stati membri ci sostiene”. Al momento, però, niente è deciso.
Ucraina e zona del rublo
Nel frattempo, oltre che sul campo si combatte anche a colpi di dichiarazioni. E il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, dopo aver ribadito l’intenzione di non arretrare sul Donbass, è tornato a incalzare gli alleati sul rafforzamento delle sanzioni contro il sistema finanziario russo. Proprio ora che, a quanto pare, Mosca starebbe estendendo la zona del rublo anche nelle regioni di Kherson e Zaporizihia. Secondo Zelensky, “il mondo democratico deve rispondere a ciò che stanno facendo gli occupanti nel sud del nostro Stato, nelle regioni di Kherson e Zaporizhia”. Luoghi dove sarebbero “costruiti centri di tortura, le autorità locali e chiunque sia ritenuto visibile alle comunità locali viene rapito. Gli insegnanti vengono ricattati, i soldi per le pensioni vengono rubati, gli aiuti umanitari vengono bloccati e rubati e le persone muoiono di fame”.
Un quadro che, secondo il presidente dell’Ucraina, “richiede una maggiore rapidità da parte dei Paesi occidentali nella preparazione di un nuovo potente pacchetto di sanzioni”.