La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024
15.5 C
CittĆ  del Vaticano

La voce degli ultimi

giovedƬ 7 Novembre 2024

TUTTI FRATELLI d’ITALICUM

Lorenzo Guerini, numero due del Partito democratico e commissario politico dello stesso per conto di Matteo Renzi, al termine di una giornata particolarmente intensa al termine della quale il governo ha portato a casa la prima fiducia sullā€™Italicum, assicura che non ci saranno nĆ© espulsioni dal Pd nĆ© rotture e il premier su Twitter ringrazia ā€œdi cuore i deputati che hanno votato la prima fiducia. La strada ĆØ ancora lunga, ma questa ĆØ la volta buonaā€. Come sempre. Oggi lā€™Aula voterĆ  le altre due fiducie, sullā€™articolo 2 e sul 4 (lā€™articolo 3 non si esamina perchĆ© giĆ  approvato in testo identico da Camera e Senato). E il presidente del Pd, Matteo Orfini, spera che i 38 ribelli ā€œnelle prossime ore possano rivedere la loro sceltaā€. Per Rosy Bindi non ci sono spiragli: ā€œVoterĆ² no anche al voto finaleā€ che si terrĆ  la prossima settimana e che sarĆ  molto probabilmente a voto segreto.

Tiriamo le somme: il Partito democratico, cosƬ come lo conoscevamo, non esiste piĆ¹. E non esiste piĆ¹ nemmeno la minoranza dem. CosƬ come rischia la rottura anche lā€™Ncd di Angelino Alfano. Ecco, in estrema sintesi ĆØ questo il quadro entro il quale si muove lā€™inquilino di Palazzo Chigi. Ed ĆØ un quadro che ha disegnato lui stesso, scegliendo cornice, tavolozza dei colori, soggetto e oggetto. Niente ĆØ stato affidato al caso. PerchĆ© al termine di questo lungo quanto estenuante braccio di ferro consumato fra Renzi e il resto del mondo, che finirĆ  solo dopo il voto segreto sul testo complessivo della legge elettorale, qualunque sia il risultato del passaggio parlamentare a vincere sarĆ  lui, lā€™attuale inquilino di Palazzo Chigi, ā€œil piccolo Duceā€ come lo disegnano le opposizioni.

Se la legge elettorale sarĆ  approvata Renzi avrĆ  finalmente quella pistola carica con la quale mettere tutti nellā€™angolo, dalla minoranza dem alle opposizioni, passando per i grillini. Non solo. Con lā€™Italicum votato Renzi potrĆ  dire allā€™Europa che lā€™Italia non ĆØ ferma. Se il provvedimento invece dovesse cadere, per un bis dei 101 di Romano Prodi, Matteo potrĆ  far ricadere tutte le colpe sugli affossatori della legge elettorale. Sono loro che non vogliono far progredire il Paese, sono loro che vogliono il mantenimento dello status quo. Ovviamente tanto lā€™una quanto lā€™altra versione necessitano di una debita tara.

Al netto dei numeri, se lā€™Italicum passa lascerĆ  dietro di sĆ© una lunga scia di polemiche, di rancori e malumori che rischiano di far implodere definitivamente il Pd. E un partito lacerato, diviso e incattivito rischia di far sbandare anche lā€™elettorato. Un pensiero che deve aver sfiorato anche il premier, soprattutto quando si ĆØ ritrovato a fare i conti con il deciso cambio di rotta del quotidiano La Repubblica, sempre meno incline ad assecondare la linea del premier. Il cosiddetto partito di Repubblica, elettoralmente parlando, pesa ancora e nella pancia dellā€™elettorato di sinistra ĆØ un elemento importante. Averlo contro potrebbe essere un grosso problema, come lo fu per Bettino Craxi ai tempi del Caf quando il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari definiva lo statista socialista il Cinghialone e lo disegnava, secondo la penna di Forattini, in stivaloni e camicia nera. Insomma, come Mussolini. Con Renzi non siamo ancora a questo, ma i segnali ci sono giĆ  tutti.

Per lā€™elettorale medio perĆ², che dellā€™Italicum e della rissa sui tecnicismi ha capito poco o nulla, un ennesimo stallo sarebbe la riprova della inadeguatezza dei parlamentari. E andare al voto per Renzi sarebbe un gioco da ragazzi. Ma cā€™ĆØ un altro aspetto, che non ĆØ la terza via, sia chiaro, connesso allā€™Italicum. Il premier sta usando questa partita non tanto perchĆ© ha particolarmente a cuore la legge elettorale, quanto per fare campagna elettorale per le regionali. Avendo candidati deboli e indagati, il premier ha scelto di cavalcare lā€™onda del referendum su se stesso. Come ennesima prova di come la politica italiana sia cambiata. In meglio o in peggio lo diranno la storia e le prossime elezioni. Resta solo lā€™amarezza che gli italiani, ancora nelle secche della crisi, non vivono dā€™Italicum. Ma questa, per Renzi, ĆØ tutta unā€™altra storia…

Ā 

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario