Categories: Primo piano

TURCHIA, UNA VITTORIA AMARA PER ERDOGAN

Logo Interris - TURCHIA, UNA VITTORIA AMARA PER ERDOGAN

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: TURCHIA, UNA VITTORIA AMARA PER ERDOGAN

Il Sultano di Ankara si trova a fare i conti con l’inaspettato terremoto curdo che ha scosso le fondamenta dei suoi obiettivi politici: creare una Repubblica presidenziale. Dopo 13 anni il partito conservatore del presidente turco perde la maggioranza assoluta. Sebbene al termine della giornata l’Akp sia rimasto in testa, la presenza della sinistra curda dell’Hdp (Partito Democratico dei Popoli ), si è manifestata come un vero e proprio freno al sogno di Erdogan di creare un “nuovo impero ottomano”.

Con Selahattin Demirtas, chiamato anche “l’Obama turco”, l’Hdp ha superato la soglia del 10% facendo entrare per la prima volta i curdi in Parlamento. Si apre quindi una nuova fase per il Paese: con il 94% delle schede scrutinate, riferisce Cnn Turk, l’Akp di Erdogan si ferma al 40,8%  (contro il 50% alle politiche del 2011) e perde la maggioranza assoluta in parlamento con 258 seggi su 550. Il Chp, Partito Popolare Repubblicano è al 25,05% (132 seggi), il Mhp, Partito del Movimento Nazionalista al 16,36% (81), i curdi dell’Hdp al 13% (79). Insieme i tre partiti di opposizione hanno 280 deputati. L’affluenza alle urne è stata alta, all’86,49%. “Ci aspettavamo circa il 12% o 13% dei voti – ha commentato a caldo Demirtas – ed è andata come previsto. Siamo felici dei risultati”. Intanto i mercati finanziari hanno reagito negativamente: la lira è scesa del 5% al record di 2,8020 sul dollaro, mentre l’indice principale della borsa di Istanbul ha aperto con un tonfo dell’8,2%.

Le strade possibili da percorre sono due: nuove elezioni, come ha spiegato un alto ufficiale dell’Akp, oppure un governo di coalizione con i nazionalisti di Devlet Bahceli (Mhp). Di fatto per il leader di Ankara si tratta di una vera e propria sconfitta che si trascina una campagna elettorale altrettanto deludente, segnata da violenza e sangue. Solo pochi giorni fa durante un comizio del Partito Democratico dei Popoli, l’esplosione di due ordigni ha provocato la morte di 4 persone e numerosi feriti tra i presenti. Non poche settimane fa una delle principali candidate del partito del Chp è stata gambizzata mentre si trovava nei pressi di un ristorante di Adana, a margine di un incontro politico.

Non bastano però i numerosi attacchi che si sono susseguiti nei mesi di campagna elettorale a rendere l’idea della tensione politica che ha regnato in Turchia, ma anche il giro di vite contro la stampa di opposizione ha dato il suo contributo per “appesantire” il clima. Il culmine si è raggiunto nei giorni scorsi con la richiesta da parte di Erdogan dell’ ergastolo per il giornalista che accusava il governo di Ankara di sostenere i terroristi islamici in Siria.

Hortensia Honorati: