La crisi nella penisola coreana sarà al centro del primo intervento di Donald Trump davanti all’Assemblea Generale della Nazioni Unite. Per rispondere alle minacce di Pyongyang, per nulla intimidita dalle nuove sanzioni del Palazzo di Vetro, gli Usa tengono in piedi tutte le opzioni. A partire da quella diplomatica, che resta la strada principale. Il piano B è l’attacco militare finalizzato a indebolire le capacità nucleari del regime di Kim Jong Un.
L’opzione militare
“La Corea del nord sarà distrutta se continua con il suo comportamento incosciente”, ha detto alla Cnn l’ambasciatrice Usa all’Onu, Nikki Haley. “Abbiamo praticamente esaurito tutte le cose che possiamo fare al Consiglio di sicurezza a questo punto”, ha spiegato, aggiungendo che è perfettamente felice di passare la questione al capo del Pentagono James Mattis. “Stiamo tentando tutte le possibilità che abbiamo ma c’è una intera serie di opzioni militari sul tavolo”.
Colloquio Trump-Moon
Dell’opzione militare, e non solo, hanno parlato nel corso di una telefonata lo stesso Trump e il presidente sudcoreano Moon Jae-in. I due leader, ha informato la Casa Bianca, “si sono impegnati a continuare a prendere misure per rafforzare la deterrenza e le capacità difensive e massimizzare la pressione economica e diplomatica” su Pyongyang. Trump e Moon Jae-in continueranno le loro “strette consultazioni” la prossima settimana quando si incontreranno a margine dell’assemblea generale delle Nazioni Unite. “Ho parlato la notte scorsa con il presidente sudcoreano Moon – ha scritto Trump su Twitter -. Gli ho chiesto come sta ‘Rocket Man’ (Kim Jong-un, ndr). In Corea del Nord si stanno formando lunghe code per la benzina. Che peccato!”.
Gli altri dossier
Quello coreano non sarà, ovviamente, l’unico argomento trattato da Trump al Palazzo di Vetro. Tra i dossier caldi ci sono anche Siria, Iran, Ucraina, Libia, Venezuela, Qatar, e il processo di pace in Medio Oriente. Ma anche la lotta al terrorismo e cambiamenti climatici, su cui mercoledì il presidente francese Emmanuel Macron organizza un vertice con vari capi di Stato, dopo un incontro informale promosso lunedì dal consigliere economico della Casa Bianca Gary Cohn, al quale parteciperanno i ministri di ambiente ed energia di una decina di Paesi.
Gli altri esordi
Quello dell’ex tycoon non sarà l’unico esordio, anche se è il più atteso: gli faranno compagnia, oltre al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, lo stesso Macron e il presidente della Corea del Sud Moon. Tra gli assenti illustri invece il leader del Cremlino Vladimir Putin, il presidente cinese Xi Jinping e la cancelliera tedesca Angela Merkel, quest’ultima alle prese con le elezioni parlamentari. L’Italia, per la quale il focus più importante rimane quello sulla Libia (attesa la presentazione della roadmap Onu) e sull’immigrazione, sarà rappresentata dal premier Paolo Gentiloni (mercoledì), con al seguito il ministro degli esteri Angelino Alfano.