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Troppo Napoli: manita alla Juve

Dilagante prova degli azzurri di Spalletti che allungano in classifica e affossano le ambizioni bianconere

E’ un venerdì di passione per la Juventus, di esaltazione per il Napoli. Lo scontro del Maradona non ammette discussioni: stravince la formazione di Spalletti che finisce con l’umiliare quella di Allegri. Finisce 5-1, doppietta di Osimhen, Kvaratskhelia, Rrahmani, Elmas per la capolista, Di Maria per il momentaneo 2-1. Napoli che allunga in classifica, salendo a +10 sul Milan e la stessa Juve, lanciatissima verso il titolo.

Napoli spietato

Un primo tempo bellissimo, ricco di occasioni, di gol e di emozioni. Tre reti, una traversa, con gli azzurri che sono apparsi più squadra e con la Juve che ha avuto il merito di non mollare. La sblocca Osimhen con un tap-in vincente a due metri da Szczesny. La Juve replica con una traversa colpita da Di Maria che ha dimostrato la voglia bianconera di esserci. Ma al tempo stesso il Napoli ha dimostrato di essere anche spietato, tanto da colpire ad una manciata di minuti dalla fine. Erroraccio di Bremer che ha sbagliato i tempi dell’intervento con palla a Osimhen che l’ha rimessa subito dietro premiando l’inserimento di Kvaratskhelia che col piattone ha bruciato di nuovo il portiere bianconero. La Juve è stordita, ma a tenerla a galla ci pensa un campione del mondo, ovvero Angel Di Maria, che ha trovato il gol del 2-1 con un sinistro chirurgico sul quale nulla ha potuto Meret. E a stretto giro la Juve ha sfiorato il 2-2 con Chiesa, per dire che all’intervallo la partita è aperta aperta.

La Juve affonda

Ma la ripartenza azzurra, a inizio ripresa, è mortificante per i bianconeri. Che concedono qualcosa. Rrahmani si ritrova tra i piedi una palla che attraversa tutta l’area senza che nessuno intervenga. un destro facile facile per il difensore azzurro che di prima intenzione la piazza: 3-1. La Juve accusa il colpo e il Napoli dilaga con la forza dei nervi distesi. Osimhen si divora il 4-1 dopo un erroraccio di Bremer, spedisce alto. Poker rimandato di una manciata di minuti. Altra palla persa da Bremer sul pressing di Mario Rui, il centro di Kvaratskhelia è al bacio per la testa del nigeriano che incorna di giustezza. Ma non è finita perché a stretto giro arriva la manita azzurra con Elmas, appena entrato che con un sinistro leggermente deviato da Alex Sandro, infila per la quinta volta Szczesny. Adesso è goleada azzurra, Juve che affonda, mentre esplode la gioia sugli spalti del Maradona. Non c’è più partita, è una corrida quella del Maradona, gli olé contro la rivale di sempre, stasera umiliata, offesa e strapazzata. Successo che spalanca a Spalletti e alla sua banda, le porte verso il tricolore. Manca ancora tanto. Ma il Napoli è davvero troppo.

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